URANIA E POMONA le STELLE nel FRUTTETO

URANIA E POMONA le STELLE nel FRUTTETO

SAGITTARIO 23 Nov -- 21 Dic

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Oroscopo Verde

Impulsivi, entusiasti e vitali, i Sagittari sono ottimisticamente sicuri di sé. Indipendenti e schietti, vivono con grande sprezzo del pericolo in cerca di avventure, il che, trasportato nella sfera personale, non sono esattamente affidabili in campo matrimoniale. Sono tuttavia molto attaccati alla famiglia di origine e credono fermamente nell’amicizia.  La loro sensualità è esuberante, non portano rancore, sono generosi e adorano lo sport all’aria aperta. Insomma oscillano fra l’essere altamente idealisti o gli avventurieri in cerca di piaceri materiali. È quindi il segno della doppia natura dell’uomo, fra spirituale e materiale, con tendenza all’irascibile.  Forse per questo i Greci identificarono nel Sagittario la figura del Centauro, metà uomo e metà cavallo, che tende il suo arco verso le costellazioni vicine. Esprimendo fra le righe il desiderio dell’uomo di identificarsi col cavallo e le sue virtù: potenza, eleganza, intelligenza.  

Centauro, la cui paternità mitologica è un po’ confusa ma era di sangue divino e quindi un po’ bizzarro, si unì appunto a delle bellissime giumente che pascolavano sul monte Pelio. Ne nacquero degli ibridi col corpo equino su cui era innestato torso e testa di uomo: non si registrano casi femminili. I centauri si distinguevano per estrema saggezza (il più famoso Chirone, ebbe per discepoli il fior fiore dei nobili rampolli storici, vedi Giasone e Achille) o per inaudita crudeltà. Il medioevo, che li scambiò con satiri e fauni figli del dio caprino Pan) li etichettò ovviamente come demoni che con i capelli in fiamme correvano a infilzare buoni e cattivi con arco e frecce. D’altra parte li troviamo pure nell’Inferno di Dante, dove veloci e possenti fungono da giustizieri dei dannati per violenza contro il prossimo. Dentro la loro dura scorza, i centauri potevano tuttavia avere un cuore dolce, come l’ananas. 

Coltivato da Atzechi e Maya, lo “xanananas” fu importato in Europa da Colombo e Vespucci, riscuotendo un grande successo. Sassetti lo descrisse come una grossa pigna profumata che cresce su una pianta tipo carciofo. Era il frutto preferito di Luigi XV e i nobili fecero a gara per garantirsi la coltivazione nei loro parchi e giardini, ma fu una faccenda stenta, quindi si preferì importarlo. (È l’emblema delle Hawaii) 

Prelibato e costoso, l’ananas era un “must” per le cene vip e anche oggi ha un posto di rilievo nelle fruttiere per le sue mille risorse. Bello, colorato, dolce e profumato non è solo esotico, ma ricchissimo  di vitamine e minerali. Diuretico e depurativo, antinfiammatorio e antiossidante, digestivo e antiglicemico, mette allegria e fa simpatia, oltre a far venire l’acquolina in bocca fosse solo per evocare spiagge  tropicali di sogno  e la pelle liscia delle sorridenti hawaiane che vi ballano la Hula.

MM