BRAGAGNI: “MIA MADRE È L’ITALIA, MIA MOGLIE È L’INGHILTERRA…”

BRAGAGNI: “MIA MADRE È L’ITALIA, MIA MOGLIE È L’INGHILTERRA…”

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   Imprenditore, filantropo, professore, diplomatico…In un’intervista a “la Notizia” l’anglo-italiano Maurizio Bragagni ci parla delle sue tante vite, del suo sostegno al governo Meloni e di che cosa gli da’ “speranza, forza e orientamento nelle sfide e nei momenti di gioia”.

Ci dica delle sue origini, della sua famiglia, dei suoi genitori. Quando è arrivato a Londra e perché’ ha scelto di viverci?

Sono nato a Pieve Santo Stefano, in Toscana, 49 anni fa. Parlando della mia famiglia e dei miei genitori, proveniamo da una famiglia di agricoltori toscani. Mio nonno era pollaiolo, mentre mio padre ha iniziato a lavorare alla Sip come dirigente, per poi passare alla Tratos, prima mio zio e poi mio padre, trasformandoci in industriali. La nostra è una famiglia senza eccessi, semplice come molte famiglie della media borghesia italiana, che sono passate da un’origine agricola a diventare industriali durante il boom economico. Una cosa su cui la mia famiglia ha sempre puntato è stata l’istruzione e l’educazione. Nel 2000, laureato in giurisprudenza all’Università di Pisa, mi è stata offerta l’opportunità di dirigere il nostro stabilimento nel Regno Unito. La sfida mi ha entusiasmato e ho accettato.

Che rapporti mantiene con l’Italia? Si sente più italiano che inglese o viceversa?

Molto stretti, io dico sempre: mia madre è l’Italia, mia moglie è l’Inghilterra e non chiedetemi chi amo di più. Una cosa la posso dire si tifa sempre la squadra della mamma. Quindi al rugby a al calcio sempre Forza Italia. Frequento spesso l’Italia, sia per motivi di lavoro che di vacanze. In famiglia si parla italiano, anche se ora con quattro figlie, è più che altro una babele di lingue.

Ci spieghi che cosa è e che cosa fa Tratos UK, l’azienda che guida, e su quali obiettivi ha dovuto lavorare all’inizio? 

Tratos UK è un’azienda che opera nel settore dei cavi elettrici e delle fibre ottiche. La società produce una vasta gamma di prodotti destinati a diversi settori industriali, tra cui l’energia, le telecomunicazioni, l’automazione e molti altri. Come responsabile dell’azienda, il mio compito è stato guidare le operazioni, supervisionare la produzione e sviluppare strategie per il successo a lungo termine dell’azienda sul mercato britannico. All’inizio, alcuni degli obiettivi su cui ho dovuto lavorare sono stati: espansione del mercato. ottimizzazione delle operazioni, gestione del team. miglioramento della qualità: Ho posto un’enfasi particolare sul miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi offerti.

 È più facile fare impresa in UK che in Italia?

 È una questione complessa e dipende da diversi fattori. Nel Regno Unito, ci sono spesso procedure semplificate per avviare un’impresa e l’ambiente normativo può essere più favorevole agli investimenti esteri. Tuttavia, ci sono anche sfide come la concorrenza acuta e i costi operativi elevati, soprattutto nelle grandi città come Londra. In Italia, d’altra parte, ci sono aspetti positivi come la cultura del made in Italy e una solida base manifatturiera. Tuttavia, il contesto normativo può essere più complesso e la burocrazia può rappresentare una sfida per molte imprese. In ultima analisi, sia nel Regno Unito che in Italia, fare impresa richiede impegno, risorse e una comprensione approfondita del mercato e delle normative locali. Ritengo che le culture imprenditoriali britannica e italiana siano complementari e che integrare entrambe sia vantaggioso per la gestione di un’azienda come Tratos UK.

Che tipo di leadership adotta per coniugare Innovazione tecnologica, sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa?

Dal mio punto di vista la parola “leader” e la sua sovrabbondanza nel linguaggio aziendale. La vera leadership sia oltre l’autorità formale e sia più una questione di ispirazione, autorevolezza e guida. Nel contesto di Tratos UK, ho cercato di adottare un approccio di leadership che incoraggiasse l’innovazione tecnologica, la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa. Tuttavia, devo ammettere che la vera forza dietro il successo di queste iniziative è stata la presenza di manager competenti e dedicati. Ho lavorato fianco a fianco con il mio team di manager per sviluppare e implementare strategie innovative che integrassero tecnologie all’avanguardia nei nostri prodotti e processi, promuovendo nel contempo la sostenibilità ambientale e sociale. Abbiamo investito in ricerca e sviluppo per creare prodotti più efficienti dal punto di vista energetico e con un impatto ambientale ridotto. Quando si tratta di leadership, ho cercato di essere un modello di ispirazione per il mio team, incoraggiandoli a eccellere e superarsi costantemente nei risultati.

  Lei è molto legato ai conservatori. Che cosa ne pensa della Brexit? Non crede che sia stato un autogol e che I conservatori ne siano responsabili?

  Nonostante i miei sentimenti e le mie convinzioni personali a favore del Remain, ho cercato di prendere il lato positivo della situazione, anche se fatti dimostrano che ci sia stato poco da festeggiare. La mia speranza era che, nonostante la decisione della Brexit, il Regno Unito potesse affrontare le sfide con determinazione e trovare opportunità per mitigare gli effetti negativi. Tuttavia la Brexit ha portato con sé una serie di conseguenze difficili, sia dal punto di vista economico che sociale. Ha generato incertezza, ha danneggiato la fiducia degli investitori e ha reso più complessi i rapporti con i nostri partner europei. È stato un periodo difficile per molti settori e comunità. Nonostante tutto, cerco ancora di mantenere una prospettiva ottimistica per il futuro, sperando che il Regno Unito possa trovare un modo per superare queste sfide e costruire una nuova relazione positiva con l’Europa e il resto del mondo. Sono consapevole che sarà un percorso difficile, ma credo che con impegno e cooperazione possiamo trovare soluzioni che siano nel migliore interesse di tutti.

Si sente politicamente vicino all’azione di un governo Meloni che si vuole conservatore?

Sì, mi sento politicamente vicino all’azione di un governo guidato da Meloni che si richiama ai valori conservatori. Come conservatore, condivido l’importanza della libertà individuale e della responsabilità personale, nonché il ruolo limitato dello Stato nell’economia. Trovo positivo un approccio che promuove la libertà economica e riconosce che la ricchezza è principalmente creata dagli imprenditori e non dallo Stato. Ho avuto l’opportunità di conoscere il premier quando era all’opposizione e sono rimasto colpito dalla sua determinazione e dalla sua competenza intellettuale. Spero che il suo governo possa portare benefici al paese promuovendo gli ideali conservatori che valorizzano la libertà economica e l’autonomia individuale, garantendo al contempo un equilibrio tra le esigenze dello Stato e dei cittadini.

Da dove nasce il fatto che lei è dal novembre 2019 il console di San Marino a Londra? Perché ha accettato questo incarico?

Il mio incarico di Console di San Marino a Londra è nato dal mio coinvolgimento con la comunità sammarinese durante la mia campagna elettorale per il Senato nella circoscrizione estera. Durante questo periodo, ho avuto l’opportunità di incontrare rappresentanti sammarinesi e ho trovato stimolante l’idea di poter contribuire alla promozione degli interessi di San Marino nel Regno Unito. Ho accettato l’incarico con l’obiettivo di mettere a disposizione le mie competenze e la mia rete di contatti per sostenere la comunità sammarinese e promuovere i valori di libertà economica e di autonomia individuale che sono al centro della mia visione conservatrice.

Sono grato per l’opportunità di aver potuto contribuire al progresso e alla prosperità di San Marino nel mio ruolo di Console a Londra.

 Vede nel suo futuro un possibile impegno diretto in politica e se sì dove, in UK o in Italia?

Ho già fatto un notevole percorso nel mondo della politica e della diplomazia. Tuttavia, dopo un tentativo diretto in politica nel 2018, ho perso e ho deciso di dedicarmi a ruoli che mi danno maggiori soddisfazioni personali e professionali. Attualmente, trovo grande appagamento nel contribuire al sociale attraverso la mia charity Esharelife Fundation  e nel promuovere la cooperazione internazionale come Console di San Marino a Londra. Inoltre, l’opportunità di assumere un ruolo come governatore della Banca Europea per lo Sviluppo e la Ricostruzione potrebbe offrire un’altra piattaforma significativa per contribuire al benessere sociale e all’avanzamento delle politiche di sviluppo. Pertanto, al momento non vedo un coinvolgimento diretto in politica nel mio futuro imminente, ma continuerò a seguire le mie passioni e ad impegnarmi dove sento di poter fare la differenza nel mondo.

Ci sono iniziative o progetti specifici che la sua azienda sta portando avanti per contribuire alla sostenibilità e in che modo Tratos Ltd si differenzia dai concorrenti del settore?

Certamente, la nostra strategia di sostenibilità comprende una serie di iniziative mirate a ridurre l’impatto ambientale, promuovere la responsabilità sociale e creare valore a lungo termine per tutte le parti interessate. Oltre all’utilizzo di energia rinnovabile e alla produzione di cavi ecologici, Tratos Ltd si impegna attivamente in altri settori chiave: efficienza energetica, gestione dei rifiuti, formazione e coinvolgimento dei dipendenti, collaborazioni e partenariati.

Tratos Ltd si impegna a promuovere la sostenibilità attraverso una serie di iniziative e progetti specifici, che vanno dall’efficienza energetica alla gestione dei rifiuti, alla formazione dei dipendenti e alle collaborazioni strategiche. La nostra differenziazione risiede nel nostro impegno duraturo e nei nostri sforzi costanti per fare la differenza nel settore e nella comunità.

Come gestisce Tratos la sua presenza a livello globale e le sfide specifiche nell’operare su scala internazionale?

Tratos gestisce la sua presenza a livello globale con una strategia olistica che affronta le sfide specifiche dell’operare su scala internazionale. Alcuni approcci chiave includono: Localizzazione delle operazioni, adattamento alla normativa locale, gestione della catena di approvvigionamento, cultura aziendale globale, tecnologia e comunicazione.

Affrontare queste sfide richiede una leadership forte, una pianificazione strategica e un impegno costante per l’innovazione e l’eccellenza operativa.

Ci spieghi in breve le priorità delle sue attività filantropiche

Le priorità delle attività filantropiche di Tratos si riflettono in tre principali aree di intervento:

educazione, salute e benessere, sostenibilità ambientale e sociale. In aggiunta, Esharelife, un’organizzazione benefica con cui Tratos collabora, si concentra su progetti volti ad alleviare la povertà in tutto il mondo. In sintesi, l’impegno di Tratos e Esharelife riflette la volontà di contribuire positivamente al benessere delle comunità e all’ambiente, promuovendo un futuro migliore per tutti.

Perché ha scelto Nihil difficile Volenti come motto del suo stemma araldico? 

Ho scelto “Nihil difficile volenti” come motto del mio stemma araldico perché riflette la mia filosofia di vita e il mio approccio alle sfide. Questa frase latina significa “nulla è arduo per colui che vuole”, sottolineando la convinzione che con determinazione, impegno e volontà si possono superare ogni ostacolo e raggiungere qualsiasi obiettivo. 

C’è una domanda che vorrebbe sentirsi fare?

Quanto conta per te la fede?

La fede è un pilastro fondamentale nella mia vita. È ciò che mi dà speranza, forza e orientamento nelle sfide e nei momenti di gioia. Per me, la fede è una profonda convinzione nell’esistenza di un significato più grande e nell’importanza di vivere in armonia con esso. È un faro che mi guida nelle decisioni e mi sostiene nel cammino della vita. Concordo pienamente con l’idea che la fede, insieme alla famiglia, al lavoro e agli amici, costituisce un fondamento essenziale per la felicità e il benessere complessivo di una persona.