Josephine ci scrive
“Sono sfortunata in amore. Ogni volta che conosco un ragazzo, non mi prende mai sul serio. Ci sentiamo, penso di avere finalmente trovato l’amore e poi mi lascia. Non riesco a farmi amare da nessuno. Gli uomini oggi, hanno solo voglia di divertirsi. Pensano solo a una cosa e non provano sentimenti. Dove posso trovare un uomo serio?”
Cara Josephine,
Mi si spezza il cuore a leggere le tue righe. Perché percepisco il tuo sentirti sola, il desiderio di avere un compagno su cui poter contare, con cui condividere la vita.
Vorrei tanto poterti dire di provare da Ikea, che ci sono gli sconti post natalizi, ma purtroppo non saprei veramente dirti “dove” puoi trovare un uomo serio.
Magari possiamo provare a capire come, che ne dici?
Quello che mi colpisce più della tua lettera, è la disillusione con cui parli dell’amore. Dici che gli uomini seri non esistono, che pensano tutti soltanto a una cosa e non hanno sentimenti.
Mi viene in mente “L’arte di amare” di Erich Fromm. Secondo il filosofo, l’amore non è qualcosa in cui ci si imbatte, questione di fortuna, ma bensì un’arte, una capacitàspecifica dell’essere umano che va allenata. Purtroppo, spesso si confonde l’amore (che è una facoltà) con il desiderio di essere amati dall’oggetto del proprio desiderio, e ci si affanna per piacere agli altri. In realtà, però, secondo Fromm, l’amore non è meramente una relazione con la persona amata, ma è l’orientamento che un essere umano ha nei confronti del mondo.
Per apprendere l’arte di amare, bisogna allenarsi e sviluppare delle qualità ben precise, soprattutto il superamento del narcisismo. L’orientamento narcisistico viene descritto come il considerare l’altro solo in termini di utilità che ne possiamo trarre: noi siamo la misura di tutto, vediamo la realtà misurata in base a noi stessi. Invece, la capacità di amare si acquisisce quando si riesce a considerare gli altri come realtà a sé, a prescindere dalle nostre paure e strumentalizzazioni.
Per riuscire in ciò bisogna porsi in stato di interesse attivo verso le persone in generale, non solo verso l’oggetto del nostro desiderio, ma verso tutti, perché l’amore è uno stato attivo e perenne: o siamo capaci di amare o non lo siamo.
Ora, a me sembra che tu non ami molto il prossimo. Tralasciando l’accezione religiosa del termine, qua intendo l’umanità. Non mi sembra che tu abbia grande fiducia nel genere umano, specie nel genere maschile. Se diamo retta a Fromm, significa che non sei veramente capace di amare, ma in maniera inautentica, ti stai affannando per piacere a qualcuno ed essere amata, in modo da lenire l’ansia della solitudine. Questo atteggiamento di sfiducia, seguendo il ragionamento, è proprio quello che ti aliena dall’amore.
Non so se hai mai sentito parlare delle varie teorie sulla legge di attrazione. Ora, potrebbe essere soltanto tanta aria fritta, non sono qui a sindacare in cosa dobbiamo credere e cosa no. Ma, mi sembra, che se ne possa trarre un ragionamento sensato.
Il punto focale della legge di attrazione è che il pensiero creala realtà. Che significa? Che se penso in continuazione che tutti mi odiano e sono una povera vittima della società, molto probabilmente la mia realtàsarà quella di essere un’odiata vittima della società. Alcuni teorici della legge di attrazione si spingono abbastanza in là: sostengono che qualsiasi cosa puòessere ottenuta tramite la giusta impostazione mentale: se vivo la mia vita sentendomi ricca, anche per il poco che ho, sicuramente guadagnerò un sacco di soldi.
Sarebbe troppo lungo discutere se veramente crediamo che sia possibile materializzare la realtà con il pensiero, quindi lasciamo perdere. Però, per quanto riguarda i rapporti col prossimo, io credo che la legge di attrazione sia assolutamente vera.
Se continui a pensare che tutti gli uomini sono soltanto dei senza cuore pronti a ferirti, la tua realtà sarà quella. Sai perché? Perché sarai sempre sul chi va là. Perché quando il ragazzo in questione sarà stanco, per una sera, e non ti diràcome sei bella, tu penserai subito “ecco, lo vedi! Sta perdendo interesse. Ha un’altra” metterai il broncio, finirete per litigare, litigata dopo litigata smetterà di cercarti e tu avrai la conferma che avevi ragione, che gli uomini seri non esistono.
Una teoria abbastanza nota in psicologia, sostiene che possiamo diventare dipendenti dei sentimenti a cui ci abituiamo e tendiamo a ricrearli. Per ogni stato d’animo, il nostro organismo produce degli elementi chimici, da cui possiamo sviluppare vera e propria dipendenza, così, per esempio, una persona dipendente dalla tristezza, cercherà, inconsciamente, di creare situazioni che la rendano triste.
Vedi perché penso che per quanto riguarda i rapporti con gli altri non è tanto “new age” dire che il nostro pensiero può creare la nostra realtà?
Secondo me, la prima cosa che devi fare è smettere di cercare un fidanzato. Esci, conosci persone, ma conoscile con la volontà di scoprire chi sono, come vivono, quanto ti piace il loro approccio al mondo. Mettiti in ascolto, osserva e lascia che da cosa nasca cosa. Non guardare la persona che ti sta di fronte come un mezzo per un fine (accasarti), ma come l’essere umano che è. Potrebbe nascere un’amicizia o potreste non vedervi mai più o potrebbe diventare l’uomo della tua vita. Ma guarda all’evoluzione della storia con curiosità, con fiducia.
E ricorda, fiducia non significa ingenuità. Se non ti farai distrarre dalle tue paure e aspettative, capirai subito se vale la pena continuare a conoscerlo o meno. E sarai tu a mettere la parola fine, quando capirai che non va, non loro a mollarti sul più bello.
Ti consiglio la lettura di “Authentic Self-Love: A Path to Healing the Self and Relationships” di Sepideh Irvani