Il mio ragazzo non mi fa sentire speciale, mi tratta come le...

Il mio ragazzo non mi fa sentire speciale, mi tratta come le sue ex. Devo lasciarlo?

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“Sono fidanzata da sei mesi. Il mio ragazzo è un gentiluomo, mi tratta benissimo. Mi regala fiori e mi fa sentire una principessa. Qualche volta gli ho chiesto se è la prima volta che fa queste cose per una donna e mi ha detto di no, che anche nelle sue relazioni precedenti è stato sempre gentile e premuroso. È ancora amico su facebook con la sua ex. Lei adesso è sposata, e sono sicura che non ci sia nulla tra di loro, ma sapere che lui è stato sempre amorevole con tutte, mi fa sentire come se non fossi speciale. Io ho sempre desiderato avere un uomo per cui io sono l’unica e sola che abbia amato veramente, vorrei sapere che quello che fa per me non lo ha mai fatto per nessuno. Che prima di conoscere me, non aveva mai trattato nessuna come tratta me. Dovrei lasciarlo, se per lui sono uguale alle relazioni precedenti?

Cara Linda, 

Scusa la franchezza: ma che problemi ti fai? 

 Perdonami se mi sono lasciata andare a una risposta istintiva, ma secondo me (e sottolineo secondo me), hai trovato l’uomo perfetto e ti arrovelli il cervello per creare problemi che non esistono.

 Purtroppo, il mito del “bad boy” è così integrato nella mentalità femminile, che ci fa sragionare.

 Pensa a quanto i film hanno contribuito a instillare questa idea malsana nella nostra testa: 

 Dirty Dancing: il misterioso e inaccessibile Johnny si innamora perdutamente della ragazzina acqua e sapone e per lei, solo per lei, decide di cambiare vita. 

 Tre metri sopra Il cielo: Step è un ribelle che non ha paura di niente, ma per la secchiona di turno, perde la testa e diventa un romanticone.

 Grease: Danny è il ragazzo più popolare della scuola, ma di fronte alla dolcezza di Sandy, diventa un cucciolotto. 

 Potrei continuare, ma penso di avere reso l’idea. 

 Vorremmo essere anche noi quell’unica e sola dea, musa ispiratrice, per cui l’irriducibile cuore ribelle ha cambiato vita e messo la testa a posto. 

 Sorge però un problema: con che tipo di persona ti vuoi rapportare? 

 Io avrei un grosso problema a rapportarmi con qualcuno che non è stato gentile con le persone che ha incontrato sul suo cammino prima di me. 

 In “L’Arte di Amare”, Erich Fromm scrive: “L’amore non è soltanto una relazione con una particolare persona: èun’attitudine, un orientamento di carattere che determina i rapporti di una persona col mondo, non verso un “oggetto” d’amore. Se una persona ama solo un’altra persona ed è indifferente nei confronti dei suoi simili, il suo non è amore, ma un attaccamento simbiotico, o un egotismo portato all’eccesso”. 

Secondo il filosofo, commettiamo l’errore di pensare che l’amore in noi possa nascere quando vediamo l’oggetto dei nostri desideri. In realtà, possiamo essere capaci di amare una persona quando siamo capaci di amare il mondo nella sua interezza. “Se posso dire a un altro ‘ti amo ’, devo essere in grado di dire, ‘amo tutti in te, amo il mondo attraverso te, amo in te anche me stesso ‘ “. 

 Una persona che non è stata capace di praticare la gentilezza e l’amore per il resto del mondo, non sarà in grado di praticarli con te. Certo, nella vita si cambia. Ma hai avuto la fortuna di incontrare qualcuno per cui quella gentilezza e nobiltà d’animo sono una predisposizione naturale, non dovresti gioirne? 

 Secondo me, quello che ti fa dubitare di questa relazione è un sentimento che Umberto Galimberti definisce “possessività “, per cui non si ama veramente l’altro, ma solo il proprio potere sull’altro.

Chi esprime l’amore sotto forma di possesso lo fa, in realtà,perché non ha mai amato sé stesso: se divento unico beneficiario della dedizione del mio amato, finalmente potrò sentire di essere importante per qualcuno (visto che non sono mai stato importante per me stesso). Non è nient’altro che un bisogno di possedere l’altro in modo assoluto per colmare il proprio vuoto.  

  E allora, fossi in te, mi chiederei: cosa ami di questa persona? Il suo animo gentile? Se sì, come puoi allo stesso tempo odiare le manifestazioni di questa gentilezza verso il prossimo?

Oppure, invece di amare veramente lui, ami l’idea di essere amata? 

Secondo Sartre, tra esseri umani, l’unico tipo di rapporto possibile è la conflittualità.

  L’altro ci osserva, e osservandoci ci rende “oggetti”. La nostra libertà di individui entra, di natura, in conflitto, con la libertà di chi ci circonda: noi siamo oggetti del loro sguardo e loro del nostro. 

Nel rapporto d’amore, è proprio della libertà dell’altro chevogliamo impadronirci. L’amante pretende un tipo speciale di appropriazione: vuole possedere la libertà dell’amato. Vuole essere amato liberamente, ma pretende che questa libertà non sia più libera. 

 L’amante vuole essere “occasione unica e privilegiata” della modificazione della libertà dell’amato: vuole essere tutto il mondo per l’amato. 

Ma pensare di poter possedere “l’altro” è pura illusione. L’unica forma di amore possibile è a natura dell’amore èessere felici che il nostro amato abbia scelto noi, ancora per un altro giorno. 

Il tuo ragazzo ha scelto te, liberamente. Non cercare di possedere il suo passato e il suo futuro. Sii felice della bella persona che è nel presente.