NESSUN ELETTO ALL’ESTERO IN NUOVO GOVERNO

NESSUN ELETTO ALL’ESTERO IN NUOVO GOVERNO

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DRAGHI MUTO SU EXPATS IN PRIMI DISCORSI 

   Per bocca del suo segretario generale Michele Schiavone, il Consiglio Generale degli Italiani all’estero aveva auspicato che nel nuovo governo Draghi ad occuparsi degli “expats” fosse un viceministro degli Esteri eletto fuori dei patri confini ma quest’ auspicio è caduto completamente nel vuoto e i malumori non mancano. 

   Nel nuovo esecutivo non figura alcuno dei diciotto parlamentari che rappresentano la comunità italiana sparsa ai quattro angoli della Terra.  A differenza dei due precedenti governi, il Conte 1 e 2,  dove  la delega per gli italiani all’estero era prerogativa di un sottosegretario eletto in America del Sud, l’italo-argentino Ricardo Merlo.

     Schiavone era stato chiaro nella sua richiesta: “Auspichiamo – aveva dichiarato – che l’esperienza aperta con Merlo, che ha rappresentato uno spartiacque per le politiche degli italiani all’estero, continui a contraddistinguere l’azione di governo… Al presidente del Consiglio Mario Draghi diciamo che l’esperienza governativa per le politiche degli italiani all’estero affidate a uno dei nostri rappresentanti è una scelta più che dovuta, una scelta obbligata perché la sensibilità e l’interpretazione dei nostri bisogni è percepita meglio da chi li vive. Sarebbe forse giunto il momento che questa responsabilità sia affidata a un viceministro e non a un sottosegretario. Sarebbe un segnale di attenzione alle nostre comunità all’estero”.

    Il senatore Merlo,  presidente del MAIE (Movimento Associativo Italiani all’Estero), è stato finora il primo e unico parlamentare eletto all’estero chiamato a far parte di una compagine governativa e il comportamento di Draghi – in teoria sensibile alla condizione degli italiani residenti fuori delle frontiere nazionali essendo stato lui stesso uno di essi e per molto tempo – dimostra che difficilmente l’esperienza si ripeterà. Tra l’altro a partire dalla prossima legislatura i deputati e senatori scelti all’estero scenderanno da diciotto a dieci e avranno quindi un peso anche minore

     Flavio Bellinato, coordinatore del MAIE, ha messo in evidenza che nei suoi discorsi alla Camera ed al Senato per la fiducia  Draghi “non ha toccato il tema degli italiani all’estero, a differenza di quanto fece Conte nel 2018” e ha sostenuto che con Merlo sottosegretario e’ stata invertita una tendenza: “mentre nella scorsa legislatura venivano menzionate quasi esclusivamente chiusure di sedi diplomatiche-consolari ed Istituti di Cultura, durante la  gestione di Merlo si è ricominciato a parlare di riaperture. Mentre prima si parlava di perenne mancanza di personale presso Ambasciate e Consolati, durante gli ultimi due governi si sono cominciate a smuovere le acque affinché potessero concretizzarsi nuove assunzioni finalizzate a migliorare i servizi ai connazionali all’estero.  Mentre prima venivano gettati nel dimenticatoio Com.It.Es. e CGIE, negli ultimi tre anni di governo il senatore Merlo non ha fatto mancare il suo sostegno agli organi di rappresentanza all’estero”. 

    In effetti tutta la struttura di vertice alla Farnesina è stata confermata da Draghi  (il ministro Luigi di Maio, la viceministro Marina Sereni e il sottosegretario Manlio di Stefano) con l’eccezione di Merlo. Al suo posto è stato designato Benedetto della Vedova del partito +Europa.

La Redazione