Quando un grande amore rispunta dal passato e chiede di riprovarci

Quando un grande amore rispunta dal passato e chiede di riprovarci

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    Jennifer ci scrive:

“Ho 30 anni. Sette anni fa è finita la storia con il ragazzo che, all’epoca, consideravo l’amore della mia vita. Abbiamo preso strade diverse e ci siamo allontanati. Adesso sto frequentando altri ragazzi, nulla di serio, ma ho fatto alcune conoscenze interessanti e, spero, di incontrare presto la persona giusta. Il problema, però, è che il mio ex si è fatto risentire. Abbiamo parlato tanto, per giorni, e ad un certo punto, inaspettatamente, mi ha detto che gli manco e vorrebbe che ci riprovassimo. Non viviamo più nella stessa città. Lui ha un buon lavoro, quindi dovrei essere io a spostarmi e lasciare amici e prospettive di carriera. Io non l’ho mai dimenticato. Dovrei seguire il cuore?”

Cara Jennifer, 

  È proprio il caso di dirlo: il primo amore non si scorda mai. 

  Ho fatto due conti. Sette anni fa avevi 23 anni. Per carità, non più una bambina, ma sicuramente non la donna che sei adesso. 

  Uno studio della American Psychology Association, iniziato negli anni 1950, ha dimostrato che la personalità cambia drasticamente nel corso della vita. I partecipanti sono stati sottoposti a vari test, prima da giovani e poi, nuovamente dopo 60 anni. Gli studiosi non sono riusciti a trovare nessuna coerenza o costanza temporale: sarebbe stato impossibile riconoscere ciascun volontario comparando le risposte date da adolescente a quelle date da adulto. Per dirla con le parole di Lewis Carroll: “È inutile tornare a ieri, perché ero una persona diversa”. E anche il mitico Dr. Who conferma: “Tutti cambiano, quando ci pensi.  Siamo tutti persone diverse nel corso della nostra vita”.

  Sono d’accordo. Se provassi a riconoscere la me stessa di oggi nella persona che ero 20, 15 o 10 anni fa, farei parecchia fatica. Sono stata una bambina molto timida, poi un’adolescente estroversa con mille amici, che adorava la discoteca. Sono stata un’universitaria impegnata politicamente, con la passione per la filosofia e il rock and roll. Sono stata una giovane donna insicura, disillusa, cinica. Sono, adesso, un po’ di tutto ciò, ma anche tante altre cose, che confonderebbero chi ha il ricordo di me diciassettenne. 

  Probabilmente, dunque, quel ragazzo che sette anni fa era la tua metà perfetta, oggi non lo conosci più. Chi è diventato? La persona che tu sei oggi è compatibile con la persona che lui è oggi?

  Queste domande, secondo me, sono il punto da cui partire. Ma non significano che io stia liquidando il tuo desiderio di riavvicinamento a questa persona, come irrazionale. 

 Stai provando nostalgia, cioè, come la definisceMartin Heidegger “il dolore per la vicinanza del lontano”, ovvero di qualcosa separato temporalmente da te, che ormai non ti appartiene più, di cui non hai più l’affetto o il controllo. Qualcosa da cui sei stata separata, ma che senti vicino. 

 La lingua greca dà ragione al filosofo: la parola nostalgia è composta da νόστος (nostos =ritorno) + άλγος (algos= dolore) e, secondo FriedrichNietzsche “la felicità è l’oblio. Chi non riesce a sedersi sulla soglia dell’attimo, dimenticando tutto il passato, chi non può star fermo in un punto come una dea della vittoria senza giramenti di testa e paura, costui non saprà mai che cosa sia la felicità, e ancora peggio: non farà mai niente che renda felici gli altri.”. Ovvero, non bisogna fossilizzarsi nel passato, perché è solo un’immagine che conserviamo nella nostra memoria. Ci proiettiamo nel passato perché abbiamo paura del futuro, incerto e imprevedibile, diventando incapaci di agire nel presente.  La soluzione proposta da Nietzsche è l’oblio: gli animali privi di memoria vivono senza il fardello del passato, liberi di vivere il presente fatto di una piccolissima, ma costante, felicità. 

 Allora, nel tuo caso, oblio significa che, poiché quella persona fa parte del passato, lì deve restare e tanti saluti, giusto?

 Non necessariamente. 

 Questa persona esiste anche nel presente e, nel presente, se vuoi la puoi incontrare.

 Ti sto solo chiedendo di lasciare andare la vostra storia passata e fare finta di averlo conosciuto oggi. 

  Per una persona che hai conosciuto oggi e con cui hai parlato poche volte al telefono lasceresti amici, città e carriera? Oppure cercheresti di andarlo a trovare e che lui ti venga a trovare per trascorrere un po’ di tempo insieme e conoscervi? Nessuna delle due opzioni è giusta o sbagliata. Se senti di voler lasciare tutto per una persona conosciuta da pochi giorni, è giustissimo che tu lo faccia. Desidero solo che tu non ti lasci influenzare nella decisione dalla vostra storia passata. 

  Mi hai parlato, nella tua domanda, del passato e del futuro: mi racconti della vostra storia passata e mi chiedi cosa fare nel futuro. E se invece la risposta fosse nel presente? Cosa faresti nel presente? Cosa hai voglia di fare, adesso, in questo momento? Organizzare il finesettimana nella sua città, senza preoccuparti di come andrà dopo? Bene. Fai quello. Il momento in cui dovrai prendere delle decisioni arriverà, ma se non sei pronta a prenderle, significa che il momento non è ancora arrivato e stai forzando la mano. Ti lascio con l’augurio di risolvere il tuo dilemma e una citazione di Paulo Coelho, che vale la pena di stampare e appendere al frigorifero: “Io non vivo né nel mio passato, né nel mio futuro. Possiedo soltanto il presente, ed è il presente che mi interessa. Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice. La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo”

 Ti consiglio la lettura del libro “Il potere di adesso” di Eckhart Tolle