OROSCOPO VERDE Pomona Urania, “le Stelle nel Frutteto”: Vergine

OROSCOPO VERDE Pomona Urania, “le Stelle nel Frutteto”: Vergine

VERGINE 23 agosto/ 22 settembre

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Oroscopo Verde

La Costellazione della Vergine è l’unica figura femminile dello Zodiaco e contiene più di 13.000 galassie, ma è designato come Segno di Terra. È il segno che prelude al riposo della Natura che sta per concludere il ciclo produttivo. Di riflesso, i nati sotto la Vergine tendono a pensare al futuro ed economizzano energie. Insomma sono tipi prudenti, precisi, attenti, responsabili. Magari pure puntigliosi e diffidenti, un tantino esasperanti nel loro spiccato senso di critica verso tutti. Appunto per prevenire carestie e mancanze, I Vergini è difficile che si lascino andare anche nelle relazioni personali e sono poco romantici. Insomma un Vergine sta sulle sue, cerca scurezze ed è drastico in caso di tradimento. Essendo sotto la tutela di Mercurio, ha anche una mente attiva e vivace come il messaggero degli dei che, quale divinità della comunicazione, induce i Vergini a percepire i bisogni degli altri, ma essendo tipi ansiosi, li spinge anche alla ricerca di conferme che magari possano portare l’acqua ai loro mulini.

Vergine, Palazzo Chigi
Vergine, Palazzo Chigi

  Le leggende riguardanti la Vergine risalgono alla Mitologia Greca, nelle dee Diche e Demetra. La prima, detta anche Astrea, era figlia di Temi e Zeus e simboleggiava la Giustizia. Fu l’ultima immortale a vivere con gli uomini nella mitica Età dell’Oro, poi, vedendo che questi erano cattivi senza speranza, se ne volò in cielo per diventare la costellazione della Vergine, accanto a quella della Bilancia, cioè della Giustizia. Demetra, o Cerere, dea delle messi, sovrintendeva ai prodotti della terra e governava la Natura. Sua figlia Persefone, o Proserpina, stuzzicò gli appetiti di Ade, che voleva accanto a sé qualcuno luminoso e fiorente nel suo oscuro regno di ombre. Poiché nessuna ambiva ad essere regina degli Inferi, Ade decise per le maniere forti e rapì Persefone. Inferocita, Demetra non pensò più al suo ruolo agreste e lasciò la terra a sfiorire e marcire. Zeus, preoccupato, indusse il fratello a un compromesso e la ragazza tornò dalla madre per sei mesi, passando gli altri sei col marito. La simbologia è chiara: i mesi in cui la natura fiorisce e prospera sono primavera ed estate, quelli in cui la natura deperisce e si ferma sono autunno e inverno. 

Demetra e Persefone sono legate anche ai misteri Eleusini, a cui accedevano solo donne, gelosissime custodi dei medesimi. Qui, la Mitologia adotta il simbolo de seme per rappresentare i misteri della Vergine, identificata appunto con Demetra. Un seme da frutto solo in terreno vergine da semi ostili. Affinchè il miracolo si compia, è necessaria la condizione di purezza, che trasportata su livello umano significa rigore, autenticità, coscienza di sé. 

Il ratto di Proserpina
Il ratto di Proserpina

  Rimanendo nel mondo greco, il prodotto della terra che piaceva più a Omero è la Pera: la definisce “uno dei doni degli dei” di cui è dotato il giardino di Alcinoo, re dei Feaci, che nell’Odissea serve a Ulisse sempre dessert di formaggio e pere. Frutto noto da 3000 anni in Asia ed Europa, fu particolarmente in auge sulle coste mediterranee. Teofrasto, il più grande botanico dell’antichità, classifica le 500 specie già allora note, Catone si sofferma su come coltivare con successo un pero, Plinio ci informa sui vari nomi e tipi di pere, origini e scopritori. Insomma sulle tavole romane non mancava la pera, anche perché diuretica, disintossicante, lassativa. Durante la devastazione delle campagne nel Medioevo, la sua coltura fu affidata al solito agli orti degli ordini monastici e, se per greci la pera era sacra ad Afrodite come frutto erotico per la forma che richiama il ventre femminile, per la simbologia cristiana il pero rappresenta addirittura l’amore di Cristo per l’umanità. I Pitagorici la veneravano come frutto sacro che custodiva i segreti del cosmo. Più prosaici, i giapponesi piantano un pero contro la malasorte, in Corea simboleggia grazia e femminilità, nonché fertilità, riecheggiando l’accostamento greco a Venere, mentre i cinesi si riallacciano alla giustizia, purezza, saggezza di Diche e Demetra. Un vero dono degli dei, specie se cotto nel vino o immerso nella cioccolata

MM