Lo chef Costantino si reinventa con una app

Lo chef Costantino si reinventa con una app

Una strada per resistere alla pandemia

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Come portare avanti il lavoro di Chef quando la pandemia ha messo k.o. il mondo della ristorazione? Costantino Nuzzo, giovane cuoco attivo a Londra dal 2011, un’idea l’ha avuta: insieme ad altri chef  lavora a un progetto chiamato In My Kitchen, una start-up che offre menù completi e piatti raffinati da ordinare tramite un’app per esser consegnati il giorno successivo. 

  “Molti di noi sono stati bloccati a casa durante la pandemia, e con l’impossibilità di poter andare al ristorante, con In My kitchen si può ricreare nella propria casa un’esperienza simile a quella del ristorante ed il cliente è in grado di sceglier lui lo chef giusto per ogni occasione”, spiega nella convinzione che “il mondo dell’ospitalità saprà sicuramente reagire, ma ci vorrà del tempo e credo che i nostri servizi saranno in grado d’intercettare una nuova tipologia di domanda legata alla situazione ed alle trasformate esigenze di chi apprezza la cucina di qualità”. 

 Arrivato nella metropoli britannica con la voglia di affinare la propria formazione professionale, Costantino vede nel progetto “My kitchen”una sua propria “progressione naturale”perché ha presto compreso  che cosa vuole: entrare nel mondo della ristorazione privata. 

   Dopo una moltitudine di esperienze lavorative, Costantino e’entrato  a far parte della Federazione Italiana Cuochi in Gran Bretagna (FIC UK) nel 2019 e da allora riscrive il suo percorso arrivando ad ottenere gli obiettivi che si era prefissato, anche grazio all’aiuto della Federazione. TripDigest si siede virtualmente con lui per ascoltare la sua storia e per scoprirne gli obiettivi.

  “La Federazione Italiana Cuochi ha tra i suoi scopi quello di creare una comunità tra gli chef italiani che vivono e lavorano nel Regno Unito. Attraverso iniziative di cucina e partnership di qualità, l’organizzazione aiuta i giovani chef a progredire nella loro carriera”, dice Costantino, in arrivo da un piccolo paese vicino Caserta, ed aggiunge: “molti giovani chef italiani, si sono guadagnati una reputazione lavorando nei migliori ristoranti di Londra fianco a fianco di chef stellati Michelin. Questa esperienza ci ha permesso di imparare nuove tecniche e di confrontarci direttamente con le scuole di pensiero del complesso mondo della ristorazione nel panorama londinese”.

   Nonostante la giovane età (classe 1991), la carriera di Constantino è costellata di molteplici esperienze: “ho lavorato in Italia, Spagna ed ovviamente qui in Inghilterra, accrescendo il mio bagaglio di esperienza in ristoranti come la Soho House, The Hari Hotel e Cipriani. Non male per un giovane ragazzo che voleva imparare la lingua inglese e crescere professionalmente”, racconta ed “inoltre ho lavorato in una compagnia di catering e più volte nelle cucine di Buckingham Palace e del Castello di Windsor con l’arduo compito di cucinare per i Royals compreso per il principe Harry al Royal Ascot. Entrare a far parte del servizio di catering di Mosimann’s, il grande chef stellato svizzero Anton Mosimann, mi ha anche dato la possibilità di conoscer meglio la cucina francese ed internazionale”.

   Incontrare Costantino non è stato facile in questi tempi governati dalla pandemia e dai continui lockdown, ma anche se a distanziati da una video camera, questo giovane chef dall’aspetto innocente ci colpisce con la sua professionalità sfoggiando con orgoglio la sua meritata giacca FIC UK e ci affascina immediatamente con il suo genuino entusiasmo e con una frenetica voglia di ripartire al più presto: “All’inizio dell’anno scorso ero riuscito con la Federazione Italiana Cuochi a lavorare finalmente come chef privato per una famiglia italiana a Knightsbridge. Nonostante le mille difficoltà quotidiane, come la gestione del budget per la spesa, i bisogni dietetiche della famiglia e la continua richiesta di provare nuovi piatti, ho vissuto questo periodo con grandissima soddisfazione riuscendo a conciliare perfettamente vita professionale e privata. Purtroppo, con la seconda ondata di pandemia che ha colpito il Regno Unito, la famiglia ha deciso di tornare temporaneamente in Italia” ci spiega Costantino. Ed alla domanda sugli effetti della pandemia sulla sua carriera, ci risponde con sicurezza dicendo: “quando sei creativo sei sempre in grado di trovare nuove opportunità”.

  Nuzzo, appena entrato nella Federazione Italiana Cuochi ha immediatamente avuto la possibilità di partecipare ed essere protagonista in vari live cooking shows, ottenendo un immediato successo presso il pubblico e gli addetti ai lavori li presenti ed affermandosi nel “Bond Street Award 2019” per la categoria “Young and Talented Hospitality” ricevendo il premio direttamente dall’ Ambasciata Italiana del Regno Unito. 

   “Il mio sogno rimane quello di lavorare per famiglie private. Essere uno chef privato è una cosa diversa. È come – confida – avere un giudice intorno a te ogni giorno. Ricevi più critiche in una famiglia di quante ne ricevi in ​​una cucina di un ristorante, e c’è sempre un ingrediente che le persone vogliono cambiare nelle ricette, trasformandole pur di appagare appieno i loro gusti personali. Tu devi esser sempre pronto ed accettare quotidianamente la sfida. Tutto ciò mi stimola, mi da carica e moltiplica la mia motivazione a far sempre meglio”.

  “La dedizione al lavoro e la determinazione per raggiungere i miei obiettivi, mi hanno sempre accompagnato nel mio percorso professionale, senza questo avrei probabilmente fallito e sarei tornato sconfitto come tanti miei giovani colleghi. Arrivato in Inghilterra, con alle spalle cinque anni di scuola di cucina in Italia, il mio battesimo ai fornelli londinesi e’ stato presso Cipriani. Non avrei mai pensato di ottenere il lavoro”, ci dice con modestia, “feci il mio turno di prova il venerdì ed il giorno dopo venni chiamato da loro con un offerta di lavoro”. 

La FiC UK ha rappresentato un passaggio importante per Costantino, “per me e’ estremamente fondamentale tenermi sempre aggiornato, non voglio sedermi sugli allori ed accontentarmi di far bene quello che già conosco, non voglio adeguarmi su un solo stile, metodo o tipo di cucina”, dice. “Nelle cucine del Floridita (ora 100 Wardour Street), per esempio, mi son trovato a lavorare in una cucina che faceva 500 coperti a sera, è stata veramente dura. C’erano molti chefs con molta più esperienza di me, io osservavo e cercavo di imparare il più velocemente possibile. Ben presto mi son ritrovato da solo ed ero io ad intervenire per dare una mano ai miei ben più blasonati colleghi. Sotto pressione davo il massimo e dopo meno di 8 mesi sono stato promosso e nominato ‘employer of the year’. La FIC UK ha fatto il resto dandomi il dovuto supporto per esprimermi al meglio e per trovare la mia strada definitiva”. 

instagram: @chef_costantino_ 

www.ficuk.com

Puoi scoprire come far parte di FIC UK tramite e-mail: info@ficuk.com

La Redazione