Il vino bio va sempre più forte: una riprova è stato un evento organizzato lo scorso 4 giugno da ITA, la Italian Trade Agency, alla Royal Horticultural Halls.
Alla Borsa Vini Italiani 2024 hanno partecipato 41 aziende provenienti da 13 regioni della Penisola italiane e nel corso della giornata sono state proposte tre masterclass: la prima sui vitigni internazionali usati in Italia, presentata dal Master of Wine Patrick Schmitt, la seconda sulle regioni meno conosciute per la produzione vinicola, presieduta dal Master of Wine John Downes, e una terza sui vini bianchi del Sud Italia dove il giornalista Walter Speller ha fatto scoprire sapori unici dei vini bianchi prodotti in Abruzzo, Campania, Calabria, Sardegna e Puglia .
Molti sono stati i vini di produzione biologica, produzione che sta diventando sempre piu’ diffusa, fra cui quelli della tenuta Le Carezze in provincia di Verona che ha nel suo catalogo vini prodotti con vitigni PIWI, un acronimo che sta per Pilzwiderstandfahige, che in tedesco significa viti resistenti ai funghi.
Fra i produttori, molta attenzione è stata rivolta non solo al prodotto enologico, ma anche alla presentazione, con etichette, alcune vere opere d’arte come quelle dell’Azienda Agricola Sant’Andre’ disegnate da artisti sardi locali, quelle della cantina Inserrata create da un artista londinese o quelle della cantina Blasi che sembrano uscite dalle pagine di libri di racconti. È sempre più importante la prima impressione ed il fatto che molti sono attratti subito dalla forma delle bottiglie o da etichette particolari.
Durante l’evento, sommeliers, ristoratori, giornalisti della stampa specializzata e buyers hanno visitato i vari espositori dove hanno potuto assaggiare vini di pregio, prodotti in aziende vinicole attive da generazioni, fra le altre forse la più antica è l’azienda Usiglian del Vescovo, le cui origini risalgono al Medioevo, infatti la prima produzione di vino è documentata nel 1083.
Nell’affascinante mondo del vino, l’Italia ha un posto importantissimo per le tantissime varieta’ di vitigni utilizzate e per l’alta professionalità. I sapori che rendono la produzione enologica italiana fra le più conosciute ed apprezzate nel mondo.
Cristina Polizzi