Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) si è appellato direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché’ siano rinviate al giugno 2022 le elezioni del prossimo 3 dicembre per il rinnovo dei Comites.
In una lettera al Capo dello Stato il segretario generale della CGIE Michele Schiavone, in rotta di collisione con il governo Draghi che ha invece confermato senza se e senza ma la consultazione del 3 dicembre, sostiene che “le condizioni sanitarie nel mondo non permettono ovunque la partecipazione dei nostri connazionali per la scelta dei propri rappresentanti e, quindi, senza un rinvio delle elezioni, si rischia una Caporetto per la credibilità e l’immagine di questa istituzione basilare”.
“Dal 2015, inoltre, in sostituzione del suffragio universale, per i Com.It.Es. è stata apportata – sottolinea Schiavone – la grave limitazione dell’”opzione inversa, per cui ogni avente diritto deve manifestare la volontà di voto con dichiarazione scritta e firmata, accompagnata da un documento ufficiale comprovante la cittadinanza italiana. La modalità di partecipazione introdotta con l’opzione deve essere presentata alle sedi diplomatico–consolari, già in grave affanno da anni per la carenza di funzionari dall’Italia, di personale locale, in generale di risorse umane e finanziarie per l’organizzazione delle consultazioni e di strumenti digitali e informativi adeguati per gestire questa importante scadenza. A ciò si aggiunge, come detto, la pandemia che infuria ancora in molti Paesi dell’emisfero australe e registra una tendenza in notevole crescita anche nell’emisfero boreale”.
La Cgie avverte che nel contesto attuale con tutti i problemi irrisolti esistenti voterebbe non più del due per cento degli aventi diritto, una vera e propria catastrofe.