Giovani italiani nel mondo, unitevi! Da Palermo un appello

Giovani italiani nel mondo, unitevi! Da Palermo un appello

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Centoquindici giovani italiani sparsi per il mondo si sono riuniti a Palermo dal 16 al 19 aprile scorso per dar vita, tramite un seminario, ad una “rete” che li unisca, serva da foro di dibattiti e permetta di far sentire la loro voce all’estero e in patria.

Il seminario è stato organizzato dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie) e vi hanno preso parte ragazzi e ragazze selezionati dai Comites e dalle Consulte regionali per l’emigrazione aderenti all’iniziativa. L’ambizione è che i giovani italiani all’estero diventino “protagonisti del futuro del nostro Paese” e “attivatori, nei loro territori di provenienza, di coinvolgimento dei coetanei e di informazione per tutta la comunità”.

In un messaggio di saluto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo “apprezzamento per questa iniziativa, il cui obiettivo è di coinvolgere i giovani delle comunità in all’estero in un processo di crescita, di conoscenza e di collaborazione reciproca tra il nostro Paese e le varie realtà in cui vivono cogliendo le loro aspettative nei confronti dell’Italia”.

Il programma del seminario è consistito in due giorni di “tecniche innovative partecipative” per fare emergere speranze e progetti, in un giorno di formazione per approfondire con l’aiuto di esperti vari temi (reti di ricercatori italiani nel mondo, lavoro e mobilità, patrimonio artistico, nuove esperienze e opportunità legate alle famiglie expat, soft power, rappresentanza degli italiani all’estero) ed infine una mattina per dialogare con le istituzioni e darsi degli obiettivi di lavoro e di impegno per l’anno a venire.

La sede del seminario non poteva essere che Palermo, capitale italiana dei giovani nel 2017 e della cultura nel 2018 e d’altronde le istituzioni locali, Comune di Palermo e Regione Siciliana hanno sposato e sostenuto sin da subito questa iniziativa. “L’evento arriva nel decennale della Conferenza Mondiale dei Giovani, che nel dicembre del 2008, sempre per iniziativa del CGIE, portò a Roma 400 delegati da tutto il mondo”, ha ricordato Michele Schiavone, Segretario Generale del CGIE.

“Da inizio febbraio – ha spiegato dal canto suo Maria Chiara Prodi, presidente della Commissione “Nuove migrazioni e generazioni nuove”, che ha lavorato al progetto – abbiamo coinvolto tutti i ragazzi tramite videoconferenze preparatorie e tramite questionari per incoraggiarli ad un massimo impegno e spiegare loro il potenziale di questa iniziativa” I giovani expats presenti (per il 60% di seconda e terza generazione e per il 40% di nuova emigrazione) hanno dato un contributo importante al successo dell’evento e sono apparsi molto interessati ad “avere voce propria e la possibilità di usarla”.

La prima sessione è stata dedicata al tema “essere italiani all’estero”, si è poi cercato di dare una risposta alla domanda “Una rete di giovani per cosa?”. Si è anche discusso di come trovare lavoro in Italia e di quale “kit di sopravvivenza” si ha bisogno davanti alle incognite dell’espatrio. Un “atelier pratico” è ruotato attorno alle dinamiche di partenza e rientro dal punto di vista delle opportunità di inserimento, di stage e di lavoro conoscendo le “best practices” e sapendo come tutelare i propri diritti.

Un secondo “atelier pratico” si è interessato al problema di mettere in contatto dal vivo e da remoto le tante associazioni di ricercatori e innovatori italiani nate in svariati paesi. Alla sessione conclusiva hanno partecipato due parlamentari eletti nella circoscrizione Europa: Massimo Ungaro (Pd) e Raffaele Fantetti (Forza Italia). Entrambi hanno messo in evidenza che sono previsti interessanti sgravi fiscali per chi rientra dall’estero (il cosiddetto “pacchetto controesodo”) e Ungaro ha rivolto a questo proposito un invito ai ragazzi e alle ragazze presenti: “è bene che ne parliate alle vostre comunità, che spargiate la voce con tutti, perché sono ancora in troppi che non lo sanno”.

Da parte sua il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – intervenuto sia alla sessione di apertura che a quella di chiusura – ha proposto ai giovani italiani nel mondo un patto (“chiamiamolo il Patto di Palermo”): “Il patto che vi propongo – ha detto Orlando “è quello di parlare tutti lo stesso linguaggio. Il linguaggio della rete, dell’unione, della mobilità. Dove ogni soggetto è al centro. La mobilità, per me, è un diritto umano. Voi avete mandato un messaggio che accetta il rifiuto della parola Capitale. Una parola che contempla il centro e la periferia. Concetti superati. Palermo ci insegna che non esistono distinzioni”.

“I giovani – ha affermato il segretario generale del Cgie Michele Schiavone chiudendo il seminario – sono in fermento. Una ragazza di 16 anni, Greta Thunberg, ha attirato l’attenzione sui cambiamenti climatici, ponendo l’attenzione sulla questione ambientale, divenuta in questo momento storico l’elemento su cui i giovani stanno ragionando per cambiare il mondo, il grimaldello attraverso cui scardinare un sistema vecchio. Il nostro seminario si colloca idealmente all’interno di una volontà di cambiamento”.

“Con i mezzi rudimentali che abbiamo avuto a disposizione, il Cgie, in diversi posti, soprattutto nei presidi dei Comites, ha cominciato a offrire – ha ancora affermato Schiavone – degli sportelli per i primi passi dei nuovi arrivati… Per i giovani italiani nel mondo abbiamo bisogno di uno sportello telematico unico, attraverso cui gestire questa rete che in questi giorni abbiamo contribuito a creare. Questa è la sfida e questo è il percorso che vi invitiamo a perseguire. È solo nella corsa dei giovani che dobbiamo investire”.

La Redazione