Sottosegretario Merlo per aiuti a stampa all’estero

Sottosegretario Merlo per aiuti a stampa all’estero

Bufera su deputata grillina che vuole cancellarli

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La deputata del Movimento Cinque Stelle Elisa Siragusa, eletta nella circoscrizione Europa e residente a Londra, si è messa per la prima volta in luce auspicando in modo perentorio uno stop ai sussidi per la stampa italiana all’estero e ha così suscitato un vespaio di polemiche e di inquietudini.

Proprio nel giorno in cui il presidente Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza della stampa italiana all’estero e la necessità di un sostegno pubblico la parlamentare grillina ha scritto il 23 ottobre in assoluta controtendenza sulla sua pagina Facebook che è ora di abolire il finanziamento statale ai giornali italiani pubblicati fuori dai patrii confini dimezzandolo nel 2019 e abolendolo del tutto nel 2020.

“Diamoci un taglio”, è la conclusione lapidaria di Elisa Siragusa. “I giornali diffusi all’estero – sostiene – prendevano ogni anno 2 milioni di euro. Stranamente, il governo Gentiloni, poco prima delle elezioni del 4 marzo, ha tirato fuori dal cilindro 1 milione di euro in più per finanziarli. È facile immaginare come abbiano evitato di criticare chi gli ha dato ancor più da mangiare”.

Queste parole hanno il sapore di una specie di vendetta e va detto che i grillini – al governo con la Lega di Matteo Salvini – vorrebbero abolire del tutto anche i sussidi a favore della stampa all’interno dei patrii confini, stampa spesso e volentieri presa di mira per le prese di posizione piuttosto critiche nei confronti dell’attuale maggioranza.

DSC_2334a (1)Per fortuna non tutti all’interno del cosiddetto governo gialloverde la pensano come la deputata Siragusa. Il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo ha detto in un videomessaggio di condividere “al cento per cento” le parole a favore della stampa all’esteropronunciate dal presidente Mattarella in occasione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo.

“Il canale internazionale della Rai e la stampa italiana all’estero – ha sottolineato il sottosegretario – vanno protette e rafforzate, perché oltre a informare i nostri connazionali diffondono la lingua italiana nel mondo. Io lavorerò per questo”.

DSC_0464a (1)Le parole di Elisa Siragusa sono state prontamente stigmatizzate dalla Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) e dall’Ordine gei giornalisti, alla luce dell’ articolo 21 della Costituzione che “prevede l’obbligo di dare voce alle diversità politiche, sociali, civili, religiose così come previsto dalle leggi sull’editoria”. Anche a loro giudizio il presidente Mattarella ha fatto benissimo a sottolineare come “per la stampa in italiano all’estero è indispensabile il sostegno pubblico”.

“Ignoro – ha dichiarato da parte sua con palese sconcerto Giangi Cretti, presidente della Federazione Unitaria della Stampa Italiana all’Estero – quale conoscenza l’on. Elisa Siragusa abbia della variegata e multiforme galassia che costituisce l’espressione dell’informazione italiana all’estero. Neppure so cosa effettivamente sappia della sua storia del ruolo e della funzione che riveste in molte realtà al di fuori dei patri confini”. Per le senatrici del Pd Laura Garavini e Tatiana Rojc (la prima eletta nella circoscrizione Europa e la seconda in Friuli Venezia Giulia) “sostenere l’editoria italiana nel mondo significa anche promuovere la nostra cultura e la nostra lingua all’estero” e “l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria colpirà soprattutto i piccoli editori, certo non le grandi lobby che hanno mezzi in abbondanza per stampare senza il sostegno pubblico”.

“I giornali italiani all’estero non veicolano consenso. Ed è grave affermare – incalzano le due senatrici – che il Governo Gentiloni li abbia finanziati con questo scopo. Noi del PD abbiamo riconosciuto il valore di queste testate come strumento per promuovere la nostra cultura e coltivare il senso di comunità degli italiani nel mondo. Sostenere il contrario significa attaccare la libertà di informazione. E anche offendere l’intelligenza degli elettori all’estero. Che evidentemente la deputata Siragusa considera alla stregua di banderuole, pronte a cambiare voto in base a un articolo”. “Il M5S – ha denunciato con preoccupazione un’altra parlamentare del Pd eletta in Europa, Angela Schirò – non si è accorto che un giornale in italiano pubblicato all’estero tra mille difficoltà sostiene il vincolo di comunità, preserva la pratica dell’italiano e trasmette informazioni a cittadini che debbono esercitare un diritto primario come il voto”.

La Redazione