ALMENO 33.000 I RICERCATORI ITALIANI ALL’ESTERO

ALMENO 33.000 I RICERCATORI ITALIANI ALL’ESTERO

500
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6000  QUELLI IN UK

   Quanti sono i cervelli italiani in fuga? Un sondaggio informale tra le sedi diplomatiche ne ha contati più di 33mila e parliamo soltanto di quanti lavorano per la ricerca in laboratori e atenei stranieri. 

   Il gruppo più grande è negli Stati Uniti: dove è stimato lavorino più di 15.000 ricercatori italiani. Seguono il Regno Unito, circa 6000, la Francia e la Germania con circa 3500 ricercatori italiani a testa. Altrettanti si stimano nella penisola iberica. 

   Quelli più a Nord? I 500 in Norvegia. Quelli più lontani dalla madrepatria? I 500 dell’Australia; 100 sono a Singapore, 150 in Giappone, 50 in Cina, 120 in Sudafrica. Non ne mancano in Vietnam, in Corea, in India. 

   Il sondaggio è stato compiuto in occasione della Giornata della ricerca italiana nel mondo che si celebra il 15 aprile,  data di nascita di Leonardo da Vinci (anche lui per molti anni un cervellone in fuga). 

   La rete diplomatica italiana cerca di tenersi in contatto con questa categoria di expats favorendo la formazione delle associazioni dei ricercatori italiani all’estero

   La“Piattaforma Innovitalia”, serve proprio per mantenere il collegamento dei ricercatori all’estero con il sistema scientifico e tecnologico nazionale e  la diplomazia scientifica. Organizza attraverso la rete degli Addetti Scientifici italiani iniziative di aggregazione e condivisione, al fine di favorire collaborazioni e scambi con l’Italia. Allo scopo, la rete degli addetti scientifici è stata recentemente incrementata del 50%, e conta oggi 44 esperti accreditati presso le sedi diplomatiche estere di tutti e cinque i continenti. 

   Nell’ambito di questo impegno a sviluppare in modo aperto il dialogo con i Paesi esteri la Farnesina ha messo a punto i Protocolli esecutivi di cooperazione scientifico-tecnologica  attivati nell’ultimo quinquennio (2015-2020) che hanno consentito di co-finanziare – con il contributo del MUR, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Ambiente – oltre 1.000 progetti di ricerca e di mobilità di ricercatori tra l’Italia e il resto del mondo. 

   In questa prospettiva si iscrive l’iniziativa che accompagna la giornata della ricerca; si tratta di brevi e intensi video promozionali delle eccellenze scientifiche e tecnologiche italiane, realizzate grazie alla collaborazione dei maggiori enti di ricerca italiani. 

   Malgrado i ricercatori italiani lavorino spesso e volentieri all’estero per mancanza di adeguate opportunità in patria il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha mandato loro il 15 aprile un messaggio di ringraziamento: “Assieme a loro – scrive – puntiamo a trasmettere un forte messaggio al mondo di un’Italia portatrice di scienza, tecnologia e innovazione. L’Italia è al 7° posto nelle classifiche mondiali per numero di pubblicazioni scientifiche e di ricerca, nonché all’8° posto per la qualità di queste pubblicazioni. Scienza e ricerca sono componenti strategiche della proiezione esterna dell’Italia e i ricercatori italiani all’estero, con il loro lavoro, contribuiscono non solo ad espandere la frontiera del sapere umano, ma anche a testimoniare nel mondo il valore dell’alta formazione del nostro Paese. Ogni loro successo è un successo per l’Italia”. 

La redazione