Grazie Azzurri: Mattarella abbraccia la Nazionale e Berrettini

Grazie Azzurri: Mattarella abbraccia la Nazionale e Berrettini

1261
SHARE

ROMA\ aise\ – È un enorme, semplice e carico di emozioni “Grazie!” il messaggio che arriva questo pomeriggio dal Quirinale, dove il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha abbracciato la Nazionale di Calcio del Ct Roberto Mancini di ritorno da Euro2020, portando con sé la Coppa e dunque il titolo di campioni d’Europa dopo aver battuto nel templio di Wembley l’Inghilterra padrona di casa, e Matteo Berrettini, tennista romano che ieri ha disputato ieri una grande finale a Wimbledon, il torneo di tennis più prestigioso del mondo, e che ha mostrato fiero il piatto del secondo posto (prima volta per un italiano).
E a prendere parola per primo in questa cerimonia istituzionale (l’Italia del calcio non ha potuto organizzare la cerimonia pubblica a causa delle restrizioni legate alla pandemia), è stato il numero 1 dello sport tricolore, Giovanni Malagò, presidente del Coni, che ha ringraziato Mattarella per aver pensato e organizzato questa “meravigliosa iniziativa” prima di sapere il risultato sportivo delle due finali dove erano impegnati i ragazzi di Mancini e Berrettini, a dimostrazione della sua “grande sensibilità riguardo lo sport”. Malagò ha poi parlato di una “miccia accesa” che sta portando a grandi risultati per l’Italia. E per questo Malagò ha voluto ringraziare i presidenti delle Federazioni italiane di calcio e tennis, e i protagonisti, i giocatori, il Ct, gli allenatori e gli staff: “tutti loro ci hanno fatto sentire orgogliosi di essere italiani”, e “oggi più che mai lo sport italiano è forte e apprezzato”, e gli atleti e le atlete “stanno rendendo grande il nostro paese”.
Hanno preso parola poi il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, e il quello della Federazione Italiana Tennis, Angelo Biraghi. Il primo ha parlato di una “notte indimenticabile che entra direttamente nella storia sportiva del nostro Paese”. “Questa nazionale è l’Italia”, e rappresenta un “simbolo di un Paese ferito con grande voglia di ripresa”. Il numero del Tennis italiano, dal canto suo, ha tentato di spiegare la loro emozione nell’essere lì, dopo 144 anni di tentativi durante i quali mai un italiano era entrato in finale di Wimbledon: “non siamo abituati”. Poi ha spiegato: “Matteo non è un fuoriclasse come Federer, ma un campione che si è allenato e costruito nel nostro paese, utilizzando tutto il nostro sistema, dimostrando che anche in Italia si può diventare giocatori di Tennis di livello mondiale”. 
Dopo di loro è stata la volta dei protagonisti, passando per il Ct Mancini, che ha spiegato tutto il suo orgoglio ad essere ricevuti dal Presidente della Repubblica e la gioia di aver dato felicità a tanti italiani, come quelli residenti nel Regno Unito, che ieri hanno accompagnato la squadra dentro e fuori lo stadio, esattamente come a Monaco, a Firenze e a Roma. “Abbiamo scritto una delle pagine più belle della storia del calcio”. Questo perché “quando si crede in ciò che si fa si può arrivare a traguardi impensabili”. Ha poi parlato il capitano della Nazionale, Giorgio Chiellini, che ha oltre a dedicare la vittoria “ai milioni di tifosi in tutto il mondo, che non ci hanno mai abbandonato”, ha voluto fare una dedica speciale a Davide Astori, calciatore della Fiorentina morto poco prima di scendere in campo il 4 marzo del 2018, “che è sempre presente nei nostri pensieri”. Poi ha spiegato il valore di questa vittoria, una “vittoria del gruppo”. Un legame forte, fortissimo, di “amicizia”, un’amicizia “che ci ha fatto sentire tutti Fratelli d’Italia”.
E infine Berrettini, che in un discorso semplice e incisivo ha cercato di spiegare la sua emozione per un traguardo che sembrava un “qualcosa di inimmaginabile”: “un sogno essere qui insieme alla nazionale e aver giocato la finale contro Djokovic”. E soprattutto il campione italiano si è detto prontissimo alle nuove sfide, e quindi pronto a tornare ancora, con un trofeo ancora più importante di quello portato nella giornata odierna.
A chiudere la cerimonia è stato Mattarella, che non ha voluto fare grandi considerazioni sportive, quanto piuttosto ringraziare e applaudire le grandi gesta dei calciatori e del tennista italiani: “ieri sera avete meritato di vincere ben al di là del risultato ai rigori”, ha affermato chiaro e tondo il capo dello stato rivolto a Mancini e ai suoi giocatori e staff, perché nonostante “Wembley e quel tifo” e il “gol a freddo” subito al secondo minuto, “avete lottato e meritato” di vincere, “rappresentando bene l’Italia e rendendo onore lo sport. Così come ha fatto Berrettini: arrivare alla finale di Wimbledon e fare una rimonta come quella del primo set equivale a una vittoria”. 
Agli Azzurri del calcio, infine, Mattarella ha voluto fare i complimenti per quel “legame comune” e per “l’armonia di squadra” che hanno dimostrato di avere. Si è poi soffermato con i ringraziamenti su alcuni singoli, partendo da Roberto Mancini e la sua “rivoluzione introdotta nell’impostazione del gioco, l’accurata preparazione delle partite, la fiducia che ha trasmesso”; poi allo staff della nazionale, specialmente a Gianluca Vialli “per le emozioni vere che ha trasmesso”. E poi ancora a Gigi Donnarumma, il portiere nominato miglior giocatore del Torneo che anche grazie alla “seconda parata sull’ultimo rigore ha reso felice milioni di persone non solo in Italia”; e infine a Leonardo Spinazzola, terzino che stava facendo un grande torneo ma che ha subito un gravissimo infortunio, ma che non ha voluto abbandonare la squadra restandole vicino; e in conclusione ha condiviso anche lui il pensiero sul compianto Davide Astori espresso prima da Chiellini. “Grazie, avete meritato questo titolo – ha concluso Mattarella – auguri per il futuro”. (l.m.\aise)