Quando i maestri di sci si fanno sommelier

Quando i maestri di sci si fanno sommelier

Come l’Alta Badia (Dolomiti) risponde al Covid

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Alta Badia
Alta Badia

C’era un tempo in cui di quest’epoca la stagione invernale era in pieno fermento; si tiravano fuori passamontagna, tute, scarponi, calzamaglie e itinerari di piste innevate dove trascorrere beate vacanze sulla neve. Era un miracolo trovare posto in albergo intorno a Natale e Capodanno.  Sembra secoli fa ed era solo l’anno scorso. Eppure le Alpi sono sempre lì, invitanti e incontaminate. E c’è chi si inventa di tutto per attirare turisti, virus o non virus. 

  Prendiamo l’Alta Badia. Un angolo di paradiso in tutte le stagioni fra le Dolomiti dell’Alto Adige promosso in modo intelligente da un’organizzazione che sfrutta al massimo la bellezza del territorio e l’offerta enogastronomica altoatesina. La novità del 2020/21 è per esempio il connubio tra buona cucina e piste innevate, abbondantemente “annaffiate” di vino. Ovvero il progetto unico nel suo genere che prevede un corso di formazione enologica di base per i maestri di sci, per farli diventare “ambasciatori” dei vini locali. 

   Il progetto Ski Wine Ambassador  vedrà quindi i maestri di sci impegnati non solo nello sport ma anche nell’enogastronomia proposta  nei rifugi a 2000 metri. La loro formazione enologica sarà affidata all’Associazione Sommelier Alto Adige che provvederà a illuminare suddetti maestri  sulla degustazione, le differenze e le potenzialità dei vini altoatesini. Con un cavatappi personalizzato e un attestato professionale, I maestri di sci diventeranno sommeliers in pista per valorizzare lo sport e i prodotti locali, facendo tappa da un rifugio e un altro, cercando di stimolare i loro scolari a continuare magari le libagioni a valle.

    Meno male sulle piste dell’Alta Badia ci sono pochi alberi, se no ci potrebbe essere il rischio di vedere doppio, in ogni caso il “wine safari” attrarrà senz’altro chi non trova male riscaldarsi con un buon bicchiere di vino tra una discesa e l’altra, anche solo per diversificare dalla solita grappa. Dopo tutto le vigne dell’Alto Adige hanno nobili radici dal tempo dei romani e sono state santificate dai monaci benedettini che nel Medioevo avevano cantine fornitissime nei monasteri. Oggi ce n’è una notevole varietà di alta qualità e il progetto SKI wine Ambassador diventerà anche protagonista del Premio per la Cultura del Vino, che quest’anno andrà al rifugio Utia de Bloch, appunto sulle piste del vasto comprensorio sciistico dell’Alta Badia.  E naturalmente non mancheranno piatti gourmet abbinati da rinomati chefs di rifugio in rifugio. Uno sci appetitoso quello proposto dall’Alta Badia, dal 12 dicembre 2020 al 21 marzo 2021, un valore aggiunto alle tante meraviglie di questa terra, di cui gli inglesi furono i primi turisti secoli fa.  Senza contare che i grandi spazi e l’aria fine risolvono i problemi del distanziamento senza maschera.

Margherita Calderoni