Le piante officinali – Biancospino

Le piante officinali – Biancospino

A cura di Marisa Canzoneri

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Marisa Canzoneri
Marisa Canzoneri

(marisacanzoneri@libero.it) L’uomo ha utilizzato le piante fin dalla sua comparsa sulla terra ed ha imparato a servirsene attraverso una serie di sperimentazioni empiriche che hanno consolidato nel tempo il loro uso alimentare, terapeutico e cosmetico.

Biancospino
Biancospino

Biancospino
Nome scientifico:
Cratægus monogyna Jacq.
Famiglia: Rosaceae

Descrizione
Pianta arbustiva molto diffusa dal livello del mare alle zone altomontane. Le foglie sono profondamente incise e suddivise in tre-cinque lobi settati; i fiori sono raggruppati in corimbi bianchi apicali, molto profumati, i frutti sono pomi di forma ovale, piccoli, di colore rosso a maturità, con poca polpa, eduli e di sapore acidulo, contenenti uno o più semi. Principi attivi. I principi attivi si trovano nella corteccia, nei fiori e nei frutti

Proprietà
La corteccia ha azione antipiretica, l’infuso dei fiori ha azione sedativa, mentre i frutti hanno azione astringente. È una specie medicinale indicata per il distretto cardio circolatorio. Contribuisce a migliorare la circolazione coronarica, agisce sulla regolazione della pressione arteriosa sia nel caso di iper, che di ipotensione ed interviene nella regolazione del battito cardiaco.

Uso esterno
Infiammazioni del cavo orale: preparare un decotto con i frutti i fiori e la corteccia nelle proporzioni di 50 gr di miscela in un litro d’acqua ed effettuare sciacqui e gargarismi.

In cucina
Marmellata di biancospino Fare cuocere una buona quantità di bacche con poca acqua e passarla al setaccio in modo da eliminare i grossi semi. Per 1 kg di frutti iniziali si aggiungono 600 g di zucchero e si pone a cuocere per circa 1 ora; si otterrà una bellissima marmellata rossa con sa-pore tipico che richiama la marmellata delle mele cotogne.

Curiosità
I latini la chiamavano con lo stesso nome con cui indicavano il cuore: Crategone cioè cratere del corpo umano dal quale fuoriesce il sangue che circola e dà vita e energia all’intero organismo.

Ricordiamoci che la natura mette a disposizione dell’uomo una grande ricchezza di specie dalle tante proprietà, ma che vi sono anche piante tossiche o che lo possono divenire per l’uomo se raccolte in zone sottoposte a inquinamento. Le piante, infatti,assorbono le sostanze nocive incamerandole all’interno dei propri tessuti quindi è necessario fare molta attenzione nel raccogliere una pianta se non si è più che certi diaverla correttamente identificata ed avere cura di farlo solo in zone lontane da fonti di inquinamento. Ricordiamoci anche che tutte le piante officinali contengono principi attivi (sostante chimiche bioattive) che, alla stregua di quelli contenuti nei farmaci, possono avere effetti collaterali, quindi è sempre buona norma rivolgersi ad una persona competente in materia quando si vuol far uso di piante officinali in sostituzione dei farmaci convenzionali.