Lino selvatico per andare di corpo

Lino selvatico per andare di corpo

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Marisa Canzoneri
Marisa Canzoneri

Nome scientifico: Linum bienne Miller o Linumusitatissimum

var. angustifolium (Hudson) 

Famiglia: Linaceae

Pianta erbacea, annuale caratterizzata da fusticini alti, eretti a base lignificata. Le foglie sono lanceolate con apice acuminato, i fiori solitari peduncolati con corolla azzurrognola. Il frutto è una capsula tondeggiante contenente diversi semi. Vegeta dalla riva del mare alle zone montane, in ambienti soleggiati e freschi sia di macchia, che di aree boscate. Si raccoglie nella tarda estate, prima che si aprano i frutti che si pongono ad essiccare, selezionando poi solo i semi, gli unici di interesse officinale.

Principi attivi 

I principi attivi si trovano nei semi di cui si prepara anche una specifica farina. 

Proprietà 

Emollienti, antinfiammatorie, regolatore intestinale, infiammazioni cutanee. 

Uso interno: stitichezza.

Con un cucchiaio di farina di semi di lino preparare una tisana con 100 gr di acqua calda; fare riposare x 15 minuti filtrare e consumare tre tazze al giorno. 

Regolatore intestinale: preparare una bevanda con un cucchiaio di semi in un bicchiere d’acqua e bere tutto d’un fiato. 

Uso esterno: antiinfiammatorio. 

Per le infiammazioni cutanee si prepara un cataplasma con semi di lino (circa 60 gr di semi in 100 ml di acqua); la poltiglia ottenuta si pone in una garza e si applica sulla zona interessata. L’operazione va ripetuta fino a guarigione completa. 

Attenzione! Le fibre del lino possono interagire con l’assorbimento di alcuni farmaci che si legano alle proteine del lino divenendo inassorbibili; si consiglia quindi di assumere i farmaci ad almeno 3 ore di distanza dall’assunzione del rimedio a base di semi di lino.