IL MELOGRANO

IL MELOGRANO

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Un frutto che già piaceva a fenici e romani

    Da orticultrice ho una simpatia particolare per le piante officinali perché, considerato il mio percorso di studi universitari che mi ha portato alla specializzazione in biologia delle piante, ho avuto l’occasione di approfondire le proprietà di queste piante -non sempre conosciute nei dettagli- che hanno varie applicazioni nelle realtà alimentare, cosmetica, terapeutica…  

Nome scientifico: Punica granatum, conosciuta come il melograno

Famiglia: Punicaceae

    Arbusto cespuglioso o piccolo albero (alto 4-6 metri) con chioma ampia e portamento ramificato sin dalla base, rami spesso spinosi, foglie caduche dalla forma ovale, di un colore verde-lucido che vira al giallo-arancio in autunno. A fine maggio iniziano a comparire i fiori ermafroditi all’apice dei rami come boccioli isolati o riuniti in mazzetti. Questi ultimi maturano in fiori tubulosi (formati da 5 o più petali) di un colore arancio carico o rosso.

  Il frutto, melagrana o più esattamente balausta, è una bacca carnosa e rotonda, simile ad una mela, tipicamente di colore rosso vermiglio quando è matura (tra tardo autunno ed inverno). Internamente troviamo i semi o grani (detti arilli) circondati da una polpa succosa e traslucida, che tende al rosso-granata, separati da logge, non commestibili, di colore giallino.  Il sapore della polpa può  essere agrodolce, acido e zuccherino a seconda della varietà.

  Punica granatum è una pianta presente dall’epoca preistorica. I Fenici furono i primi a diffonderla nel Mediterraneo ed i Romani iniziarono ad importarla già nel periodo delle Guerre puniche. Storicamente ha avuto origine nell’Asia sud-occidentale, nella regione compresa tra la Persia e l’India occidentale. Attualmente il melograno viene coltivato, anche per scopi ornamentali, non solo in Asia ma anche in America, Australia ed Europa.

   Il melograno si adatta e cresce bene in ambienti caldi caratterizzati da un clima mediterraneo (al Nord deve essere riparato dal gelo) ed in terreni secchi, non argillosi, sabbiosi, profondi e ben drenati perché’ teme i ristagni.  

  Del melograno oggi si consuma il frutto fresco (considerato come un “super-food”), cioè i  semi, la polpa e il suo succo. Tradizionalmente venivano impiegati anche i fiori e le scorze nelle patologie del cavo orale, mentre la proprietà vermifuga della corteccia era già nota in passato.

Principi attivi.I costituenti sono: polifenoli (flavonoidi, tannini) con funzione antiossidante, fitosteroli, che riducono i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, diversi sali minerali (soprattutto ferro e potassio) e vitamine (la A, del gruppo B, la C, la E, la K). Inoltre è poco calorico, molto ricco di acqua, di carboidrati, fibre e povero di lipidi e proteine.

Proprietà.La pianta del melograno possiede uno tra i frutti più ricchi di antiossidanti diventando così una pianta “scudo” contro i malanni della stagione invernale: il frutto rinforza il nostro sistema immunitario, proteggendoci dall’attacco di batteri e virus.

In tempi recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato diverse proprietà della melagrana: antibatteriche, antinfiammatorie, astringenti, diuretiche, gastroprotettive e vasoprotettrici.

È un valido supporto durante la menopausa: interviene in caso di depressione stimolando la produzione di serotonina. Inoltre, il succo della melagrana è anche considerato un viagra naturale.

Infine, riveste anche un particolare interesse nell’industria della bellezza per la sua capacità di frenare l’invecchiamento precoce cellulare, riducendo lo stress ossidativo. Diventa un rimedio naturale anti-age per la formazione di rughe, perdita di elasticità e comparsa di macchie scure sulla pelle e per il trattamento dei capelli secchi e sfibrati.

Uso interno. In inverno è altamente consigliata la preparazione delle tisane. Si versano 2 cucchiai di chicchi (semi) in una tazza di acqua bollente e si lascia in infusione per 10 minuti.  Poi, si filtra l’infuso prima di consumarlo e a piacere si può aggiungere del miele. Si possono bere due tisane al giorno per rafforzare il sistema immunitario oppure una sola contro la diarrea o la scarsa diuresi.

Uso esterno. L’azione anti-age della melagrana può essere adoperata per creare delle maschere viso ottenendo così una pelle più tonica, dall’aspetto più rigenerato. Si prepara in una ciotola: 2 cucchiai di yogurt bianco, 2 cucchiai di succo di melograno, 1 cucchiaio di miele e qualche goccia di succo di limone. Si mescola il tutto finché diventa una crema omogenea. La si applica sul viso e collo con un massaggio circolare e la si lascia in posa per 15 minuti. Infine si risciacqua con acqua tiepida.

In cucina. Dal frutto del melograno si possono preparare dei benefici succhi oppure i suoi grani possono venire abbinati sia a piatti dolci che salati. Per esempio, io vorrei ricordare le scaloppine di vitello alla melagrana come una variante originale per gustare sia il sapore del succo che dei grani.

Ingredienti: fettine di vitello (sottili), vino bianco (100 ml), melagrana (circa 2), amido di mais (50 g), rosmarino, olio extravergine d’oliva, sale fino;

  • aprire la melagrana a metà e ricavarne il succo (circa 200 ml);
  • impanare le scaloppine o fettine con amido di mais;
  • far cuocere per 2-3 minuti le scaloppine a fuoco medio in una padella, dove vi era stato versato dell’olio evo, rigirandole ogni tanto; sfumare con il vino bianco e farlo evaporare;
  • trasferire le fettine su un piatto e versare nel fondo di cottura il succo di melograno;
  • lasciare addensare il succo per 4-5 minuti, mescolandolo ogni tanto;
  • rimettere le fettine nella padella, regolarle di sale ed aggiungere dei rametti di rosmarino fresco;
  • infine, decorare il piatto con qualche chicco di melagrana.

Curiosità.Il nome deriva dal latino Malum granatum ( mela dai piccoli semi; granatusvuol dire “che ha molti grani”) o Punica granatum(mela Fenicia). La melagrana è sempre stato simbolo di abbondanza, fertilità. I semi sono simbolo di produttività e ricchezza. La ricordiamo anche come simbolo della vita, dell’amore coniugale e di buon auspicio per i matrimoni. Nella tradizione passata contadina la melagrana veniva donata a Natale e consumata durante la notte di San Silvestro per assicurarsi la fortuna nell’anno a venire.