Simonetta Agnello Hornby , Davide Serra, Luigi Maio… Il 2021 è cominciato alla grande per il Circolo – l’Associazione Culturale Italiana a Londra – grazie ad ospiti d’eccezione al centro degli eventi zoom programmati in gennaio e febbraio.
Simonetta Agnello Hornby, precedente Patron de Il Circolo e sua grande sostenitrice, e’ stata la prima ospite di gennaio, intervistata da Maria Rosario Lazzati, anche lei scrittrice e co-autrice di un libro con Simonetta.
Siciliana purissima, avvocato di fama, Simonetta, è schizzata alla notorietà con il suo primo romanzo La Menullara, nel 2002; ha poi continuato a scrivere e le sue opera sono sempre dei best sellers e vengono tradotti in molte lingue.
La presentazione si è focalizzata sull’ultimo libro di Simonetta, Piano Nobile, il secondo della trilogia siciliana iniziata precedentemente con Caffe’ Amaro. Si tratta di un romanzo nella Palermo tra il 1942 e il 1955, con al centro una famiglia nobile, i Sorci.
Maria Rosario ha condotto magistralmente la serata: ha chiesto a Simonetta come crea i suoi romanzi, come inserisce la sua esperienza, la sua vita nella narrativa. Abbiamo così goduto di uno scorcio privilegiato della famiglia dell’autrice: il meraviglioso padre, la madre che parlava molte lingue, l’istitutrice tedesca e tanti altri racconti.
La discussione sul romanzo si è ampliato all’uso della lingua siciliana, alla situazione antica di una Sicilia sottomessa e sempre invasa da stranieri, alla mafia e allele connessioni politiche.
Dopo varie domande dal pubblico, Simonetta ci ha annunciato il suo prossimo libro, si chiamerà Punto pieno e concluderà la trilogia siciliana. Alla fine l’autrice ci ha assicurato che il suo creare è piacevole, nonostante il lavoro di documentazione assolutamente necessario e ha aggiunto: “ anzi, devo divertirmi a scrivere, sennò cosa scrivo a fare?”
Davide Serra, CEO di Algebris, società di asset management che amministra oltre 12 miliardi di sterline e uno dei più importanti analisti finanziari d’Europa, è stato il secondo ospite per Il Circolo.
Intervistato dal grande amico de Il Circolo e giornalista di Repubblica Enrico Franceschini, ha fornito un quadro chiaro e comprensibile dell’economia nel momento pandemico.
Spiegando cosa succede agli investitori di oggigiorno in una economia globale piagata, il finanziere ha assicurato che si ripartirà questa estate, quando i vaccinati avranno raggiunto una percentuale apprezzabile e ritornerà la voglia di spendere.
Serrac ci ha introdotto all’ ”animal spirit” di chi ha voglia di uscire e spendere, ci ha messo in guardia su una Londra che – dopo Brexit – non sarà più’ la stessa, ha dato consigli ai giovani con il suo inaspettato “vai dove ti porta il cuore”, che in economia significa “vai a studiare e a lavorare dove ci sono le più alte competenze della materia che ti piace”.
Dopo una caustica opinione sui governi pigri e populisti che non fanno di certo il bene dei cittadini, ci ha rincuorato con note ottimiste per la recente nomina di Mario Draghi a capo del governo italiano.
Le domande dal pubblico sono state numerose e Davide non si è risparmiato: ha risposto a tutte con il suo accattivante sorriso da ragazzo geniale e la sua capacità sintetica di grande uomo di successo.
Dopo una scrittrice di grande fama e un importante finanziere, a febbraio il Circolo ha proposto ai suoi soci una serata di spettacolo e di musica con il “musicattore” Luigi Maio in conversazione con Martina Mazzotta, filosofa e esperta d’arte.
Luigi Maio si definisce “musicattore” perché’ può recitare, cantare, suonare e creare un’opera da solo, con poco supporto di orchestra e magari nessun altro personaggio in scena. Ideatore del “teatro da asporto” ha avuto incredibili riconoscimenti alla Scala di Milano, al Petruzzelli, ad Amburgo , a Ginevra e anche a Londra, dove ha creato degli eventi per l’Ambasciata e l’Istituto Italiano di Cultura.
Con grande capacità e con toni pirotecnici, Maio ci ha intrattenuto rispondendo alle domande della intelligentissima Martina che lo ha indirizzato, rintuzzato, sollecitato di chiarimenti e e gli ha chiesto delle letture dantesche, qualche scena da l’Histoire du Soldat di Stravinsky, in onore dei 700 anni dalla morte di Dante e 50 da quella del grande compositore russo.
Un’ora e più trascorsa tra recitazione e visione di spezzoni teatrali entusiasmanti che ci hanno risollevato lo spirito in questi tempi piuttosto ardui!
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La Redazione