AVANTI TUTTA CON L’ISTRUZIONE INFORMATICA

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ANCHE L’ITALIA CI PUNTA

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Il Coding, e cioè la scrittura dei programmi per computer, telefonini e altri strumenti informatici è stato il 6 ottobre scorso il tema al centro del 14esimo appuntamento della serie Italy4Innovation, il ciclo di incontri organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Londra per la promozione della Penisola nel Regno Unito.
L’incontro – online per colpa della pandemia – ha permesso di discutere l’importanza delle scienze informatiche e delle materie STEM (la sigla sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics) per il futuro dei sistemi economici. Aumentare le competenze dei giovani nel computer science è infatti diventata una priorità dei governi, del business e della società civile.
Una priorità, quella della formazione tecnologica, sempre più sentita in Italia, dove è stata appena lanciata la 42 Rome LUISS della Università Luiss di Roma, una nuova scuola di coding gratuita, presentata, durante il webinar, da Riccardo Zacconi, già cofondatore di King (la società dietro la saga Candy Crash), e da Massimo Angelini dell’Ateneo romano.
Altro tema trattato durante l’evento online è stato quello della diversità e della parità di genere nei settori tech. “L’uguaglianza di genere non è solo giusta, ma è anche intelligente”, ha sottolineato l’Ambasciatore d’Italia, Raffaele Trombetta, nel suo intervento introduttivo. E ha trovato molto d’accordo una componente del panel, Maria Grazia Vigliotti (docente dell’Imperial College e autrice di un fortunato volume sull’importanza del Blockchain per le aziende), che ha messo in risalto come le aziende che hanno aumentato la propria componente femminile risultano ottenere rendimenti maggiori.
L’ampliamento dell’istruzione in discipline scientifiche e informatiche è una strategia centrale anche nell’Unione Europea, enfatizzato nella circostanza dalla Responsabile per le politiche Digital della Delegazione UE nel Regno Unito, Beatrice Covassi, che ha fatto riferimento al fatto che circa il 20% delle risorse messe a disposizione dal programma Next Generation UE sarà investito nel digitale e nelle infrastrutture di rete.
Non sono mancati, in conclusione, dei riferimenti alle trasformazioni nel mondo del lavoro e nel rapporto uomo macchine. Si tratta di cambiamenti epocali, conseguenza della rivoluzione digitale, ma che proprio le tecnologie digitali possono aiutare ad affrontare con maggiore successo. L’aspettativa è che in tali sviluppi l’uomo rimanga al centro e alla guida dei processi, e non strumento al servizio delle macchine, come ricordato da Mattia Crespi dell’Institute for the Future di Palo Alto in California.