IL MISTERO DI ROOSEVELT A CASTELVETRANO

IL MISTERO DI ROOSEVELT A CASTELVETRANO

Un libro getta nuova luce su episodio poco noto

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Nel pomeriggio dell’8 dicembre 1943, quando ancora la seconda guerra mondiale infuriava a tutto spiano e mancavano ancora sei mesi al cruciale sbarco alleato in Normandia, il presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt fece un “misterioso viaggio” a Castelvetrano, nella Sicilia appena occupata dalle forze anglo-americane. Come mai? A che scopo?
Si tratta di una piccola pagina di storia, tutt’oggi sconosciuta ai più, ma di rilevanza straordinaria sia per la portata strategico-militare sia per la cronaca storica. Fu infatti l’unica volta in tutta la seconda guerra mondiale in cui il presidente mise piede sul suolo italiano.
A riesumare e reinterpretare quest’episodio è il volume “L’Immacolata segreta del ’43. Il misterioso viaggio di Roosevelt a Castelvetrano” di Maurizio Tosco, pubblicato da 21 editore (Paler- mo).
La presentazione del libro è avvenuta il 10 luglio scorso a Catania, alla presenza di una delegazione del corpo dei Marines di stanza alla Naval Air Station (NAS) a Sigonella e dalla partecipazione dei Reenactors, componenti dell’associazione culturale no-profit “Historica XX Secolo” vestiti con uniformi del tempo.
L’autore del volume racconta per filo e per segno come e perché nel tiepi- do pomeriggio dell’8 dicembre 1943 il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt atterra a Castelvetrano, in provincia di Trapani, cosa è andato a fare in Sicilia, chi ha incontrato e per quale motivo.
Siamo nel pieno della Seconda guerra mondiale, la Sicilia è stata occupata dagli Alleati e, ufficialmente, la motivazione della visita dell’allora capo della Casa Bianca è quella di decorare alcuni sottufficiali e ufficiali che si sono paticolarmente distinti nelle operazioni militari, tra i quali il generale Mark Clark. In realtà, quel mercoledì all’aerodromo di Fontanelle il presidente riunisce quel gruppo di consiglieri militari e politici fedelissimi che avevano elaborato, avviato e diretto la campagna alleata in Africa, lo sbarco in Sicilia, l’armistizio dell’Italia fascista, e che si accingono a studiare i piani per lo sbarco in Normandia e la liberazione dell’Italia.
Prima di tornare a Washington, egli vuole incontrarli lontano da inglesi e russi, per comunicare loro di persona le decisioni che ha maturato, in particolare dopo le conferenze di Casablanca e Teheran. Da quel pomeriggio Roosevelt cambierà tattica per meglio districarsi nella trama di accordi segreti, tradimenti, politica e spionaggio che i suoi alleati-concorrenti, Winston Churchill e Stalin hanno architettato per affermare la propria egemonia sul Mediterraneo e sull’Italia. Un intrigo nel quale anche i separatisti e la Sicilia sono e saranno protagonisti a lungo.
Il viaggio a Castelvetrano è dunque, come si direbbe nel linguaggio spionistico, una missione coperta: il capolinea del “viaggio europeo” di Roosevelt. Un avvenimento straordinario e unico, passato sotto silenzio e quasiignorato dagli storici, che l’autore contribuisce per la prima volta a chiarire, svelando i misteri che ancora oggi avvolgono l’Immacolata segreta del ‘43.
Maurizio Tosco è un architetto che da circa quarant’anni si dedica allo studio della storia della Seconda guerra mondiale, approfondendo le vicende storiche relative allo sbarco in Sicilia e all’attività di spionaggio a esso collegata. Nel corso dei suoi studi ha stabilito contatti con associazioni di reduci statunitensi e archivi militari, e ha elaborato il progetto di turismo militare Following Heroes’ steps© per il quale guida turisti, reduci e appassionati sui luoghi spesso poco conosciuti dell’operazione Husky. Inoltre ha curato presentazioni e convegni sia sullo sbarco in Sicilia sia sull’atterraggio del presidente Roosevelt a Castelvetrano, anche con la proiezione dei filmati originali (backstage) girati dai cineoperatori statunitensi.
Lo sbarco alleato del 1943 in Sicilia è al centro di un altro nuovo libro ap- pena pubblicato a Palermo: “1943: la Reconquista dell’Europa. Dalla Conferenza di Casablanca allo sbarco in Sici- lia” (Giambra edizioni). Lo ha scritto un giornalista, Alfonso Lo Cascio..
Il 1943 segna la svolta della Seconda guerra mondiale. La notte tra il 9 e il 10 luglio non fu solo il momento dello sbarco degli Alleati in Sicilia ma anche il giorno in cui inizia la “Reconquista” dell’Europa, quella lunga rincorsa che si concluderà soltanto a Berlino. Ma è soprattutto la scelta operata a gennaio nella Conferenza di Casablanca della “resa senza condizioni” che determina il punto di non ritorno: dopo quella risoluzione nulla sarà più come prima Attraverso il racconto degli avvenimenti, il libro ripercorre quanto accadde in quei mesi. A partire dalle premesse che favorirono l’incontro di Casablanca e i contatti tra gli alleati che portarono a una maggiore unità di intenti e obiettivi comuni, le ragioni degli assenti, ma anche di coloro che furono “costretti” a prendere parte alla Conferenza e, infine, le decisioni che ne scaturirono, consegnate alla storia con la dichiarazione finale e gli accordi per il proseguimento della guerra. Presente anche una breve cronistoria dell’evento: la ricostruzione giorno per giorno di ciò che avveniva nell’Anfa Camp, la zona militarizzata, creata appositamente e posta sotto la stretta vigilanza dai soldati americani, all’interno della quale si svolse l’incontro.
Vengono descritte le conseguenze della riunione di Casablanca e le reazioni in Italia da parte del regime, della monarchia e del Vaticano, inoltre i motivi per cui gli Alleati scelsero di invadere la Sicilia e i complessi preparativi dell’Operazione Husky, il più grande intervento militare nel Mediterraneo.
Immancabile, quando si affronta l’argomento, un capitolo sul ruolo della mafia nello sbarco, che ha visto per molto tempo contrapporsi tesi diverse, anche alla luce dei nuovi documenti resi disponibili dagli archivi militari. E infine il momento in cui si materializzano le scelte della Conferenza: l’occupazione del “ventre molle dell’Asse”, con gli Alleati che muovono il primo attacco alla “Fortezza Europa” e conquistano, in appena 38 giorni, l’intera isola.