DI LEONARDO “IL RITRATTO DI LECCO”?

DI LEONARDO “IL RITRATTO DI LECCO”?

STUDIOSA ITALIANA NE È CONVINTA

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Leonardo Da Vinci
Leonardo Da Vinci

È di Leonardo da Vinci  “Il ritratto di Lecco a sanguigna”?   In uno studio di circa 60 pagine, una esperta d’arte, Annalisa Di Maria, propugna l’attribuzione che però non fa affatto l’unanimità tra i suoi colleghi.

    Membro del Comitato di esperti di arte e letteratura al Centro per l’UNESCO di Firenze, Annalisa di Maria afferma nello studio che il disegno ha tutte le caratteristiche della mano di Leonardo e uno degli indizi maggiori sarebbe nel fatto che il volto raffigurato è posto di tre quarti come la gran parte dei soggetti dipinti dal Maestro, cioè in movimento e con una impressionante dinamicità.

   Di 230 per 170 millimetri, il disegno adesso attribuito dalla studiosa sulla base di una ricerca analitica al maggiore genio del Rinascimento è venuto alla ribalta nel dicembre del 2019 quando una coppia di ricchi collezionisti di Lecco – i coniugi Silvia e Massimo Mazzoleni – l’hanno presentata ai giornalisti come una possibile opera leonardesca e hanno raccontato di averla comprata pochi mesi prima, come parte di un portafoglio di sette disegni “ottocenteschi”.

   I Mazzoleni hanno coinvolto  due esperti nordamericani  –  il professor Jean-Pierre Isbouts e lo scrittore e documentarista Christopher Heath Brown – che non hanno escluso una possibile attribuzione a Leonardo. Più cauto invece un esperto italiano, Nicola Barbatelli, per il quale potrebbe trattarsi di una copia di un più antico ritratto prodotto da un allievo di Da Vinci.

  Ma chi è il giovane uomo raffigurato nel “Ritratto di Lecco”? Si è parlato di Leonardo trentenne o anche della possibilità che si tratti di Gesù Cristo.

   Giusta o sbagliata che sia, è stato possibile avanzare l’’attribuzione perché le analisi di laboratorio per la datazione hanno dimostrato come il supporto cartaceo del disegno è riconducibile al sedicesimo secolo, quello in cui ha operato il grande Leonardo.

   Ne suo studio, inevitabilmente controverso, Annalisa di Maria non si limita ad avanzare l’attribuzione leonardesca ma sostiene che il famoso dipinto Salvator Mundi comprato all’asta nel 2017 per 450 milioni di dollari dal dipartimento di Abu Dhabi per 450 milioni di dollari non è affatto opera del genio rinascimentale. Il “Ritratto di Lecco” sarebbe il vero volto del Salvator Mundi di Leonardo, un bozzetto e uno studio del Maestro che, con molta probabilità e come gran parte di altri lavori di quest’ultimo, non fu mai portato sulla tavola e a compimento.
    Annalisa Di Maria ha indicato che intende continuare le ricerche sul disegno in modo di apportare nuovi approfondimenti sulla possibile attribuzione.

La Redazione