
Come combattere la piaga dell’insonnia, che colpisce in forma cronica o transitoria un adulto su quattro, (per il 60% donne) e non risparmia nemmeno un minore su cinque?
Sulla scia di una ricerca che ha confermato quanto la piaga sia molto diffusa Camilla Pizzoni – a capo di PoolPharma, una compagnia attiva nel campo della salute e del benessere – ha dispensato una serie di consigli.
Sicuramente di grande aiuto è andare a dormire e alzarsi sempre alla stessa ora. Evitare attività che possano stimolare il cervello, come guardare la TV o usare pc e smartphone nell’ultima ora prima di coricarsi, una consuetudine diffusa tra i più giovani. L’attività fisica, estremamente utile ad alleggerire la mente dai problemi della giornata e ad ossigenare i tessuti, va evitata a ridosso dell’ora del riposo. Infatti se è utile ad alcuni perché il fisico con l’esercizio viene ‘gratificato’ grazie al rilascio di endorfine per altri, a causa dell’adrenalina che stimola il sistema nervoso ad una maggiore reattività e accelera la frequenza cardiaca, rende più difficile prendere sonno.
Anche l’alimentazione è un aspetto da curare, spiega Camilla Pizzoni: “Un errore comune è mangiare troppo tardi la sera, abitudine che si prende nei mesi estivi. Andando a letto ancora appesantiti, con la digestione non completamente terminata, la notte può essere più difficile. I nutrizionisti stanno consigliando di cenare entro le 19 e rendere il pasto serale il più leggero della giornata.” Oltre a buone abitudini esistono principi naturali che agevolano un sonno confortevole e riposante. Dalla classica camomilla alla meno comune lavanda, sono diverse le fonti erboristiche che possono agire a favore del sonno regolare.
Rivolgendosi al proprio farmacista si può essere indirizzati verso le migliori possibilità di integrazione per il proprio profilo, perché le cause dell’insonnia sono molteplici. Non esiste la soluzione universale. In base all’età, alle proprie abitudini, alle necessità lavorative (pensando ad esempio ai turnisti) o a periodi di particolare agitazione le formulazioni mirano ad aiutare a risolvere specifiche problematiche temporanee.”
Ma se l’insonnia si dovesse prolungare per un periodo eccessivo, allora è bene rivolgersi al proprio medico. Il sonno è un bisogno primario e irrinunciabile, al pari del respirare o dell’alimentarsi. Conclude Pizzoni: “Chi si rivolge al farmacista e agli integratori deve avere darsi un limite di tempo, se entro qualche settimana non ottiene risultati è importante rivolgersi al medico di rifermento per indagare quali siano le cause dell’insonnia. L’errore più comune è usare il consulto alla ricerca necessariamente del supporto di farmaci: l’approccio dovrebbe essere sempre mirato alla soluzione delle cause del problema piuttosto che rivolto ai sintomi”.
LaRedazione