
Oltre a quello nazionale di Genova ce ne sono in Italia parecchi di musei in qualche modo connessi con le grosse ondate di emigrazione dalla Penisola e un progetto, appena promosso dal ministero degli Esteri, li vuole riunire in un’unica rete in modo di “valorizzare il patrimonio di conoscenze che custodiscono” e rendere più agevoli le visite dei “turisti delle radici” sbarcati in Italia alla ricerca dei luoghi lasciati dai loro antenati.
L’iniziativa è stata annunciata al Congresso internazionale “Diaspore Italiane – Rappresentazione e Questioni di Identità” che si è tenuto dal 5 al 7 dicembre a Genova dentro il Museo Nazionale dell’Emigrazione nell’ambito del Progetto Itale, il programma di promozione del turismo delle radici lanciato dal Ministero degli Affari Esteri.
“Il patrimonio custodito dai nostri Musei dell’Emigrazione – ha detto Giovanni Maria De Vita, Responsabile del Progetto Italea – deve essere condiviso e messo a disposizione dei viaggiatori delle radici che vengono a visitare i luoghi da cui sono partiti i loro antenati ma anche dell’opinione pubblica italiana affinché conosca e apprezzi la storia dell’emigrazione e si renda conto del potenziale che offre questa eccezionale risorsa rappresentata dagli 80 milioni di italiani all’estero, che hanno raggiunto tutti i vertici delle società in cui vivono”.
“Siamo a Genova – ha aggiunto inoltre Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all’estero della Farnesina – per rafforzare il senso e l’importanza dei musei dell’Emigrazione in Italia. Sono un patrimonio che va valorizzato per conoscere meglio la storia della nostra emigrazione, ancora troppo poco conosciuta”.
All’idea di dar vita ad una compatta Rete dei Musei dell’emigrazione italiano hanno prontamente aderito ventidue musei della Penisola attivi in 13 regioni. I più numerosi (ben 6!) sono quelli siciliani. E al progetto si è unito anche il Museo dell’Emigrante di San Marino.
Italea è stata creata (con finanziamenti europei) proprio per attrarre italiani all’estero e italo-discendenti intenzionati a scoprire i luoghi e le tradizioni delle proprie origini. A questo scopo ha costruito una rete sul territorio capillare e dinamica con 20 gruppi regionali e 16 coordinatori e vanta un sito web (italea.com) – già stato visitato da oltre un milione e 100 mila persone – che ha ricevuto quasi 5.000 richieste di viaggi o ricerche genealogiche e 368.000 visualizzazioni della sezione Italea Card (la card che offre vantaggi, sconti e agevolazioni per chi viene in Italia a scoprire le sue origini).
LaRedazione