L’Impero romano non è mai caduto: ha fatto dal modello a tutti quelli successivi, ha plasmato la cultura politica tuttora in auge, per molti versi ha gettato le basi della civiltà di oggi.
È tutto un inno agli illustri antenati dell’Italia odierna il best-seller di Ando Cazzullo presentato lo scorso 26 marzo all’Istituto di Cultura di Londra alla presenza dell’autore, vicedirettore del “Corriere della Sera”.
Spunto dell’evento è stato il lancio dell’edizione inglese del libro, “Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l’impero infinito”, proposto da Harper Collins con il titolo “The Never Ending Empire. The Infinite Impact of Ancient Rome”.
Il punto di partenza è che tutti gli imperi della storia si sono presentati come eredi degli antichi romani: l’Impero romano d’Oriente; il Sacro Romano Impero di Carlo Magno; l’impero zarista che ha fatto di MMosca laterza Roma. E poi l’Impero napoleonico e quello britannico. I regimi fascista e nazista. L’impero americano e quello virtuale di Mark Zuckerberg, grande ammiratore di Augusto: il primo uomo a guidare una comunità multietnica di persone che non si conoscevano tra loro ma condividevano lingua, immagini, divinità, cultura.
Roma dunque vive. In tutto il mondo le parole della politica vengono dal latino: popolo, re, Senato, Repubblica, pace, legge, giustizia. Kaiser e Zar derivano da Cesare. I romani hanno dato i nomi ai giorni e ai mesi. Hanno ispirato poeti e artisti in ogni tempo, da Dante a Hollywood. Hanno dettato le regole della guerra, dell’architettura, del diritto che vigono ancora oggi. Hanno affrontato questioni che sono le stesse della nostra quotidianità, il razzismo e l’integrazione, la schiavitù e la cittadinanza: si poteva diventare romani senza badare al colore della pelle, al dio che si pregava, al posto da cui si veniva.
Il libro di Cazzullo – presentato dal giornalista in conversazione con il direttore dell’Istituto di Cultura di Londra Francesco Bongarra’ – racconta con gusto del dettaglio e della curiosità la leggendaria fondazione di Roma dal mito letterario di Enea a quello di Romolo arrivando fino a Costantino: perché se oggi l’Occidente è cristiano, se preghiamo Gesù, se il Papa è a Roma, è perché l’impero romano divenne cristiano.
LaRedazione
