Mettiamo al bando la cannuccia in plastica

Mettiamo al bando la cannuccia in plastica

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Le associazioni ambientaliste, in testa in Italia Marevivo, hanno lanciato una vigorosa campagna contro l’umile cannuccia di plastica che poi tanto umile non è: in media non la si usa per più di venti minuti ma la natura impiega cinquecento anni per smaltirla.

04-WEB aI mari – denuncia Marevivo – si stanno riempiendo di oggetti di microplastica che causano gravi conseguenze sia per la fauna marina sia, a sua volta, per l’uomo. In generale, le plastiche monouso, come le cannucce, si utilizzano soltanto una volta, per pochi minuti, e in molti casi finiscono nei nostri oceani, dove resteranno per centinaia di anni, sminuzzandosi in pezzi sempre più piccoli che vengono ingeriti dai pesci ed entrando poi nella nostra catena alimentare. Proprio le cannucce sono finite nel mirino di Marevivo che ne chiede a gran voce lo stop all’utilizzo

In tutto il mondo si utilizzano quotidianamente più di un miliardo di cannucce, solo negli Stati Uniti ogni giorno se ne consumano 500 milioni, secondo i dati della Plastic Pollution Coalition. In Europa, le cannucce sono tra i primi 5 rifiuti raccolti sulle coste. A Londra se ne usano circa 2 miliardi l’anno tanto cheil quotidiano del pomeriggio ’Evening Standard ha lanciato una petizione su Change.org per chiedere ai produttori di metterle al bando o trovare soluzioni eco-sostenibili entro la fine del 2018.

“La plastica usa e getta negli ultimi anni ci ha invaso, è ovunque, è entrata a far parte della nostra vita quotidiana. Si è trasformata in un “mostro” invisibile – spiega Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – e non ci siamo resi conto dei danni devastanti che stava causando alla fauna marina e al suo habitat. Le cannucce entrano nelle narici delle tartarughe e nell’esofago degli animali. Abbiamo così deciso di lanciare questa campagna perché le abitudini dell’uomo non possono sempre avere ripercussioni sugli animali e l’ambiente, soprattutto quando esistono valide alternative per evitarle”.

Un buon cocktail non si misura dalla sua decorazione ed è per questo che l’associazione domanda a tutti gli esercenti, bar e ristorante di non distribuire cannucce in plastica ai clienti e offrire, piuttosto, quelle in carta o bambù. Nel Regno Unito tantissime catene di pub, bar e ristoranti hanno già rinunciato alla cannucce tradizionali in plastica preferendo quelle ecologiche. Marriott International, l’aeroporto di London City, Eurostar sono tra le ultime aziende che hanno aderito. Le cannucce in plastica per volere della Regina Elisabetta saranno bandite dalle proprietà reali, nei ristoratori interni di Buckingham Palace, del Castello di Windsor e del Palazzo di Holyroodhouse. Lo stesso nei caffè, bar e mensa del Parlamento scozzese e anche il Museo di storia naturale di Londra ha deciso di eliminarne l’uso.

L’ambiente in cui viviamo – sottolinea Marevivo – assume un ruolo fondamentale nella nostra salute e in generale nella nostra vita; è per questo che dobbiamo cercare di salvaguardarlo anche attraverso le azioni quotidiane e chissà, magari anche attraverso una cannuccia in plastica in meno.

La Redazione