Comincia e finisce in italiano, “sperando di non rovinare la lingua di Dante”, di cui cita un verso dell’Inferno in chiusura di discorso. Ricorda il magistrato ucciso dalla mafia Giovanni Falcone, gli sforzi compiuti dall’esercito del Commonwealth per la Liberazione italiana e “l’eroismo della Resistenza” e di chi nascose i soldati inglesi rischiando la vita. E poi Giuseppe Garibaldi, e i 450mila italiani residenti nel Regno Unito…
In visita ufficiale dal 7 al 10 aprile nel Belpaese, dove ha voluto a tutti costi andare in compagnia di Camilla malgrado il tumore che ancora di recente lo ha tormentato, Carlo III ha avuto un onore mai prima riservato ad un sovrano britannico: ha parlato al parlamento italiano in solenne seduta plenaria, a conferma degli strettissimi rapporti esistenti tra Italia e UK.



“E’ molto importante per Camilla e per me – ha sottolineato il sovrano quando il 9 aprile ha arringato deputati e senatori – tornare in Italia per la prima visita dopo l’incoronazione. Un momento ancora più speciale per noi dato che oggi ricorre il nostro ventesimo anniversario di matrimonio|”.
“Spero – ha poi aggiunto, sempre in italiano – di non stare rovinando la lingua di Dante così tanto da non essere più invitato in Italia”.
Poi entra nel vivo parlando – in inglese – di storia, cultura, ma anche di attualità: “Oggi purtroppo l’eco di quei tempi che speravamo fossero consegnati alla storia – quelli della seconda guerra mondiale– riecheggia nel nostro Continente: la pace non può mai essere data per scontata, Italia e Gran Bretagna sono unite nella difesa dei valori democratici che sosteniamo. Abbiamo ostenuto fin dall’inizio gli ucraini, le forze sono fianco a fianco e siamo grati all’Italia per ospitare numerose basi Nato”.
Una collaborazione che riguarda anche “il Global Combat Air Programme, un progetto multinazionale di caccia multiruolo stealth, di sesta generazione, “che vede la collaborazione di Italia, Regno Unito e Giappone e che porterà centinaia di posti di lavoro”.
Non solo guerra e riarmo, però, anche ambiente, uno dei temi più attesi e più a cuore del Re: “I moniti che lanciai 16 anni fa in Italia sull’emergenza della crisi climatica sono tristemente confermate dagli eventi. Le tempeste estreme oggi si consumano ogni anno, moltissime specie rischiano di estinguersi, la posta in gioco è altissima: l’Italia ospita il più alto numero di specie animali in Europa, Virgilio comprese il rispetto che è dovuto alla natura, fu il padre dell’agricoltura sostenibile, parlò del rispetto dei cicli naturali della terra, dell’impollinazione delle api, e perfino del compostaggio della materia organica. È incoraggiante vedere lavorare insieme i nostri Paesi per la tutela della biodiversità”. E così, prima di finire citando Dante, c’è spazio in italiano anche per Virgilio: “Purché non ti spiaccia saturare i terreni aridi con grasso letame. Così anche mutando coltura i campi riposano; e frattanto, sebbene inarata, la terra ti darà il suo frutto”.
Il re ha avuto anche modo di sottolineare come i suoi sudditi hanno “beneficiato enormemente” dell’influenza del made in Italy “per ciò che indossiamo, per ciò che beviamo e per ciò che mangiamo” e ha chiesto perdono “se ogni tanto corrompiamo la vostra cucina” perché’ “lo facciamo, ve lo prometto, con il massimo affetto possibile”.
Durante la visita, incominciata al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella e conclusa a Ravenna dove si trovano la tomba di Dante, un museo unico al mondo dedicato lord Byron e mosaici bizantini senza eguali, Carlo ha incontrato la premier Giorgia Meloni e – brevemente e a sorpresa e in compagnia dell’immancabile Camilla – anche papa Francesco, appena dodici giorni prima che il pontefice morisse. Non è mancato nemmeno una capatina al Colosseo, con il conduttore televisivo Alberto Angela in veste di cicerone.
A Ravenna, scortati dal presidente Mattarella, i reali britannici hanno anche presenziato in piazza ad un festival informale di cucina locale apprezzando (sembra) la piadina allo squacquerone (prelibato formaggio romagnolo).
A Roma durante una delle cene istituzionali il sovrano britannico – molto sensibile da parecchi anni al tema della sostenibilità ambientale – ha avuto un dono davvero singolare e speciale da parte dello stilista napoletano Maurizio Marinella: due cravatte “realizzate con scarti di bucce d’arancia”.
Dal canto suo Giorgia Meloni ha fatto anch’essa a Carlo un regalo piuttosto curioso: un barattolo “personalizzato” di Nutella, con il nome del re stampato sull’etichetta, con un bigliettino su cui ha scritto: “Se sei giù di corda aprila, ti sentirai meglio’”. Quale pubblicità migliore per la multinazionale italiana Ferrero?