
I giovani italiani e degli altri Paesi Ue potrebbero presto riavere l’opportunità, persa con la Brexit, di tornare in massa a Londra per viverci e lavorarci almeno per qualche tempo.
Nel quadro di migliori rapporti con l’Unione europea il governo laborista con a capo Keir Starmer avrebbe ceduto: sarebbe disposto a negoziare con Bruxelles un “Youth Mobility Scheme” che permetterebbe a giovani dei Paesi UE tra i 18 3 30 anni di soggiornare in UK per due anni con la possibilità di un anno extra, secondo indiscrezioni raccolte dal quotidiano “Times”.
Ovviamente la stessa opportunità esisterebbe per i giovani del Regno Unito interessati ad un’analoga esperienza in una delle ventisette nazioni dell’Unione Europea.
Un simile “Youth Mobility Scheme” già esiste tra Regno Unito e Australia e con una specie di “copia e incolla” il governo Starmer ne vorrebbe concordare un’estensione ai giovani europei entro il 19 maggio, quando è previsto a Londra un vertice UK-UE.
Al pari dei conservatori nemmeno i laboristi ne volevano sapere di un programma di mobilità giovanile con l’Europa nel timore di riaprire le ferite tuttora aperte della Brexit. Bruxelles però si è impuntata e ne ha fatto una questione “sine qua non” per il miglioramento dei rapporti.
La proposta britannica non piace però a molti Paesi Eu perché’ è piuttosto restrittiva. Prevede ad esempio un tetto annuo di 70.000 giovani cooptabili nel programma, davvero poco se si pensa che quello per l’Australia è 45.000 quando di abitanti l’Australia ne ha 27 milioni e l’area Ue più di 450.
Non basta: i giovani europei (come avviene per gli australiani) dovrebbero pagarsi il servizio sanitario ( £1,552 per il primo biennio ), sborsare £298 per spese amministrative e non avrebbero diritto a sussidi di alcun tipo.
“È offensivo, per essere onesti, che l’Europa – ha detto una fonte della Commissione Europea al “Times” – sia vista come un aspetto negativo, come un afflusso di manodopera straniera a basso costo, non come il positivo dei contatti interpersonali che promuovono una migliore comprensione”.
Bruxelles vorrebbe che gli anni di soggiorno per i giovani fossero quattro, senza tetti e senza alcun esborso per la sanità.