Non bisognerà per forza passare attraverso i consolati: anche i comuni italiani sono stati autorizzati a rilasciare ai propri cittadini residenti all’estero la Carta di Identità Elettronica (Cie) che tra l’altro vi permette l’ingresso in UK senza bisogno di passaporto se avete il Pre-Settled o il Settled Status e se la registrate in alternativa al passaporto sul vostro account riguardante il permesso di soggiorno nel Regno Unito.
Altra novità importante: per chi ha più di 70 anni la carta di identità – ha annunciato il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo – avrà una durata illimitata e non più di dieci anni (“una misura di buonsenso che semplifica la vita ai nostri anziani, in Italia e all’estero, e riduce le code agli sportelli e nei consolati”, ha commentato il deputato leghista Simone Billi, Presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo.
Il rilascio della Cie per gli expats anche da parte dei municipi è stata approvata lo scorso 7 ottobre dalla Camera dei Deputati ed è stata adottata alla luce di una scadenza importante: dal 3 agosto 2026 le vecchie carte di identità cartacee non saranno più valide.
Curiosamente, quasi tutti i partiti hanno fatto a gara per intestarsi il merito di aver reso più semplice l’acquisizione della Cie, che funziona come lo SPID e permette cioè l’accesso a tutti i servizi digitali della pubblica amministrazione (Inps compresa).
Azione, partitino centrista con a capo l’ex-ministro Carlo Calenda, ha sostenuto che la misura è stata approvata grazie ad un suo emendamento che “chiedeva la possibilità per gli italiani residenti all’estero di poter richiedere la Cie anche quando rientrano in Italia” invece di rivolgersi ai consolati “spesso oberati di richieste, con tempi lunghissimi”.
L’emendamento sulla Cie è stato inserito in una più ampia riforma dei servizi agli italiani all’estero che è stata approvata dalla Camera nella sua interezza lo scorso 14 ottobre e che Billi ha definito (è un aggettivo molto di moda…) “storica”.
È – ha affermato il parlamentare della Lega eletto nella circoscrizione Europa – una riforma concreta dei servizi consolari, dell’AIRE, delle procedure di cittadinanza e dei documenti d’identità per gli italiani all’estero. Basti pensare alla possibilità di rinnovare la Carta d’Identità Elettronica (CIE) nei comuni in Italia anche per noi italiani all’estero e all’integrazione dell’AIRE nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, che finalmente unifica i dati tra Comuni, Farnesina e Consolati, rendendo l’amministrazione più vicina ai cittadini nel mondo. Le procedure per la cittadinanza saranno gestite centralmente a Roma, trattandosi di pratiche particolarmente complesse e impegnative, in modo da snellire l’iter e alleggerire il lavoro dei consolati all’estero. Il termine per la conclusione delle pratiche di cittadinanza scende da 48 a 36 mesi…un passo importante per rendere più rapida e concreta la procedura e venire incontro alle legittime aspettative dei nuovi italiani””.
L’AIRE diventa dunque parte integrante dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, “un passo fondamentale – sostiene Billi – che consente finalmente un collegamento diretto e automatico tra Comuni, Farnesina e consolati, rendendo i dati più aggiornati e i servizi più efficienti”.
La legge nel suo insieme è stata però bocciata dall’opposizione perché’ – parole di Fabio Porta, deputato del PD – “dovrebbe andare incontro ai cittadini italiani all’estero e alle imprese per migliorarne i servizi. In realtà sta facendo esattamente il contrario: i servizi vengono allontanati” dai cittadini, “i tempi diventano più lunghi” e si “continua con questa logica di distanza, di impersonalità rispetto agli italiani all’estero che è esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare un Paese che ha un grande patrimonio nelle sue comunità all’estero”.
