
“The book is on the table” è tutto quanto sapeva di inglese quando è arrivato a Londra in auto dall’Italia nel 1999, dopo la leva e con in tasca un diploma da geometra. Un quarto di secolo dopo è un imprenditore di successo nel settore edilizio con all’attivo il più grande progetto di trasformazione di un immobile da commerciale a residenziale in Uk, a Bristol. Nato nel 1976 a Monza in Lombardia in una famiglia calabrese, Domenico Meliti riflette sul suo percorso e parla delle sue aspirazioni (anche politiche…) in un’intervista al nostro giornale. E confessa un debole per Elvis Presley (“Sono un malato di Elvis, super pazzo dall’età di 8 anni, ogni giorno ascolto almeno una sua canzone”).

Perché proprio Londra?
In realtà il mio sogno erano gli USA, ma c’erano tutti i vincoli burocratici che rendevano la questione problematica. Comunque c’era il mito dell’Inghilterra anche se quella Londra era più bella di quella di adesso. Sono rimasto, perché ho conosciuto mia moglie Luisa, il lavoro nell’edilizia è arrivato dopo. Ho intrapreso la mia avventura londinese per apprendere l’inglese e confrontarmi con una nuova cultura. All’inizio fu molto difficile e come molti ho svolto le mie prime attività nel settore dell’ospitalità. Ho avuto la fortuna di lavorare in importanti società alberghiere e sviluppare un’esperienza che mi ha permesso un’ampia visione multiculturale del mondo.
In realtà avevi già una formazione adatta ad iniziare a lavorare nel settore edilizio
Sì ero geometra poi ho studiato qua ingegneria meccanica. Ho iniziato a lavorare per una società di installazione di impianti meccanici per risolvere ad un architetto un problema che nessuno voleva affrontare. Gli ho detto: “lo faccio io, ho anche la squadra” in realtà non avevo un bel niente…così è partito tutto.
Sembra la storia della stangata con la finta agenzia di scommesse, e comunque viva l’inventiva italiana
Ho recuperato un gruppo di personaggi che ricordavano gli ammutinati del Bounty, e alla fine il lavoro l’abbiamo realizzato. Il mio team è cresciuto fino a 120 dipendenti ed ha in programma di continuare a crescere.
Giri tantissimo…
Fa parte del mio lavoro anche perché dal 2019 sono partner di Tecnomec, un gruppo energetic pugliese, ed è una partecipazione che richiede una certa presenza. Roma è una tappa fissa per via dei tanti clienti che ci sono e delle relazioni da tenere con gli organi istituzionali proprio per la complessità di un’attività come questa.
D’altro canto le tue attività sono arrivate a quel livello in cui necessariamente economia e politica si intrecciano
Assolutamente sì e poi dal 2021 sono Presidente del Gruppo British Italian Conservatives. Questo ruolo oltre ad avermi dato un canale diretto con Parlamento e membri del Governo inglese, mi ha permesso di costruire ottime relazioni diplomatiche con esponenti politici europei. Questa rete di relazioni è vitale per il sostegno della nostra comunità e delle sue necessità.
Sei presente su tantissimi fronti, ristorazione compresa
Nel settembre dell’anno scorso ho rilevato dalla famiglia di mia moglie un ristorante. Lei è nata in UK da genitori piacentini proprietari di 2 ristoranti, mio suocero a 70 anni voleva starsene più tranquillo e mi ha chiesto: “Perché non te ne prendi uno?”. Io ho scelto il più piccolo che occupa un posto speciale nel mio cuore. Il ristorante si chiama The Coach House ed e’ è quello in cui lavoravo e dove ho conosciuto mia moglie; quindi, prima di conoscere lei ho conosciuto mio suocero.
Quindi hai un posto dove andare a rilassarti e mangiare bene, mica ci lavorerai giusto?
Adesso ti faccio ridere. Dopo nemmeno un mese che l’avevo acquistato, il cuoco ha avuto un grosso problema fisico e ha smesso di lavorare, così mi sono messo dietro i fornelli…mi piace lavorare, non mi tiro indietro
Parlaci delle tue radici al sud
I miei nonni paterni erano allevatori di ovini e per la mucca pazza hanno perso tutto e sono dovuti emigrare a Milano. Mio padre è tornato al paese a 20 anni e ha conosciuto mia madre… mio nonno materno aveva un negozietto di barbiere dove dentro c’era tutto, l’edicola e la cabina del telefono insonorizzata con il centralino e gli spinotti e facevano da collegamento per tutto il paese…quando torno giù mi sembra di tornare ragazzino visto che molte cose non sono cambiate.
In edilizia punti molto sulla formazione del personale
Se tu non offri qualcosa che vada oltre denaro e un impiego non vai da nessuna parte. Non ho mai capito certi imprenditori, la questione sociale è importante… Mi piace lavorare e vorrei contribuire a migliorare il sistema, c’è tanto bisogno di concretezza e di riuscire ad individuare un’utilità che negli interlocutori istituzionali attuali un imprenditore non trova o, magari è un mio limite, non riesco a cogliere. A cosa servono certe istituzioni? Perché pagare quote associative a certe istituzioni italiane in UK che di concreto non fanno niente per me nel Paese in cui opero?
Fammi capire, Domenico, hai intenzione di dar vita ad un partito politico?
Ho scritto a tutti i partiti in Italia, ho presentato la mia esperienza e chiesto di creare qualcosa che permetta agli italiani in UK di farsi ascoltare maggiormente dalle istituzioni locali. Ho preso l’aereo per andare a Roma presso tutte le segreterie e consegnare una lettera di persona, sigillata con la cera lacca; mi hanno risposto la Meloni, prima di diventare Presidente del Consiglio tramite la sua segretaria, e la Lega. Ultimamente mi ha contattato Vannacci, si è reso disponibile: “questo è il mio numero di telefono, chiamami se hai bisogno!”
Della situazione attuale in UK, Europa e mondo occidentale cosa mi dici?
Sembra quasi ci sia una volontà di eliminare tutto ciò che riguarda la medio-piccola imprenditoria, non è una novità ma sta diventando impossibile operare. Cosa stiamo facendo noi europei per contrastare certe iniziative made in USA? Te lo dico da uomo di destra che non è assolutamente contro gli Stati Uniti ma diamo sempre più l’idea di una debolezza culturale oltre che di sistema. L’economia reale sta morendo. Perché dobbiamo comprare il gas dagli USA avendo in casa quello della Basilicata?
Infine che domanda vorresti che ti fosse rivolta?
Mettiamola sulla cosa farei e quali consigli servirebbero oggi per soffrire di meno
Andata: chi e cosa ti ha salvato in certi momenti della tua vita?
La mia famiglia, mia moglie Luisa e i miei figli, ti dico questo perché sicuramente tutti attraversano periodi difficili e se non fosse stato per loro, che sono la mia bussola, mi sarei perso. Non tutti hanno questa fortuna e comunque rispetto al “sei felice?” ti dico di si!