Due maestri della fotografia italiana, Gianni Berengo Gardin e Filippo Romano, sono stati alla ribalta a Londra con una mostra incentrata sull’isola “come dimensione fondante del nostro stare al mondo”.

lessandra Klimciuk, Filippo Romano e Susanna Berengo Gardin
Aperta dal 14 maggio al 25 giugno “all’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con l’associazione Aedificante, intitolata “Insulae Aqua”, la mostra ha presentato una preziosa selezione di cinquantanove opere fotografiche in bianco e nero e a colori, di cui molte vintage print, scattate a Linosa nel 1991 da Gianni Berengo Gardin e da Filippo Romano.

Oltre la suggestione e il valore simbolico di luogo lontano e appartato, di spazio discreto e protettivo, quasi paradisiaco, un’isola remota amplifica proprio il senso di separazione che il mare delinea in una esperienza radicale di isolamento spazio – temporale. Una condizione esistenziale così unica da meritare la nascita di un neologismo, l’isolitudine.
L’isolitudine non identifica solo la condizione esistenziale di isolamento, ma anche la condizione di appartenenza e propria di chi è nato in un’isola.
Nelle intenzioni della curatrice Alessandra Klimciuk “Insulae Aqua” è stata concepita come “una straordinaria testimonianza del vivere altrove”: un percorso visivo e narrativo che parla di comunità, identità, territorio e sostenibilità in ascolto del territorio e della comunità che abita la piccola, remota e incontaminata isola di Linosa, luogo affascinante e magnetico dalle peculiarità paesaggistiche, geografiche e naturalistiche uniche, trionfo di complessità ambientale, biologica e vitale.