“Un connubio di tradizione, sapore e innovazione. Un legame profondo tra il passato e il presente, in una Roma che accoglie i turisti in un anno importante, l’anno del Giubileo”. È così che Veronica Piccoli, Project Manager Pan di Via all’Accademia di Ricerca Romana, descrive il dolce del Giubileo, il Pan di Via, presentato ufficialmente a Roma lo scorso 20 febbraio nella capitale italiana.
A base di farro, noci e miele, ingredienti 100% della Regione Lazio, questo prodotto affonda le sue radici nella storia millenaria della Capitale. ‘Pan di Via’ era, infatti, il nome che, un tempo, i pellegrini davano al cibo che portavano nella bisaccia: pane, spesso da ammollare nell’acqua, focacce e gallette preparate con farine e ingredienti vari, oppure da preparare al momento su fuochi improvvisati. Anche i legionari dell’Antica Roma usavano un loro ‘pan di via’ da cuocere, alla sera, su pietre previamente scaldate sul fuoco. Spesso il pan di via veniva consumato con le olive, al cacio o alla carne secca salata.
In epoca romana il pan di via adesso resuscitato in occasione dell’Anno Santo 2025 aveva anche una forte cifra simbolico-religiosa: il farro era sacro a Saturno, il dio dell’agricoltura e dell’età dell’oro, mentre le noci erano sacre a Giove. Le nocciole venivano invece apprezzate per le loro capacità terapeutiche.
“Non è solo un semplice dolce, ma la rappresentazione della spiritualità del viaggio e dell’identità di Roma” ha sottolineato Piccoli.
“Riscoprire un antico cibo che, in qualche modo, ha fatto parte della storia millenaria di Roma contribuisce alla valorizzazione del territorio, poiché questa avviene anche attraverso la gastronomia e la promozione dei prodotti locali”, ha affermato Erica Battaglia, Consigliere di Roma Capitale.
La riproposta del Pan di via è opera dell’Accademia di Ricerca Romana, nata per valorizzare il patrimonio storico e gastronomico della Capitale, trasformando antiche tradizioni in prodotti contemporanei in linea con i sapori autentici del tempo che fu.