Dai Tarocchi alle Supercars, dal giardinaggio ai comics, l’editoria italiana ha fatto la sua bella figura durante la tre giorni della London Book Fair che si è svolta ad Olympia dall’11 al 13 marzo.
Sotto l’egida di ITA – Italian trade Agency – e di AIE – Associazione Italiana Editori – una ventina di editori, nuovi o collaudati, ha messo in vetrina nel Padiglione Italiano libri di viaggi, moda arte, fotografia e soprattutto edizioni per l’infanzia, attraenti abbastanza da stimolare a sfogliare volumi invece di digitare su tablets. Nel complesso l’editoria “made in Italy” si è dimostrata all’altezza della competizione internazionale, presente in fiera molto ben fornita, agguerrita e in espansione grazie a Paesi come Cina, India, Corea e Polonia.
Per l’Italia la ciliegina sulla torta è stata la presenza del Festival letterario di Vieste-Puglia “Il Libro Possibile”, con grande soddisfazione della sua direttrice Rosella Santoro, al suo esordio all’estero. Il festival pugliese e’ stato al centro di incontri e scambi di idee su svariati temi non solo alla Book Fair ma anche all’Istituto italiano di Cultura con la partecipazione di “addetti ai lavori” italiani e inglesi, tra i quali il romanziere Jonathan Coe che ha parlato della popolarita’ delle “detective stories” e il giornalista scientifico Philip Ball, convinto che l’intelligenza artificiale non potra’ scalfire l’estro musicale umano.
“Missione compiuta”, ha tirato le somme il direttore dell’Istituto di Cultura Francesco Bongorra’ a proposito delle iniziative portate avanti con “Il Libro Possibile” che hanno permesso un ampio confronto fra scrittori, economisti, divulgatori, giornalisti, italiani e inglesi davanti ad un folto pubblico, specialmente giovane.
MM