Eni e l’Autorità per l’energia atomica del Regno Unito hanno dato vita ad una joint venture per lo sviluppo della fusione nucleare: assieme al suo partner britannico la multinazionale italiana dell’energia costruirà un impianto per la gestione del ciclo di un combustibile chiamato trizio.
Lo stabilimento Ukaea-Eni H3at sarà localizzato nella sede dell’Autorità a Culham. Una volta completato, nel 2028, sarà il “più grande e avanzato al mondo” nel suo settore.
La fusione nucleare è un procedimento per la produzione di energia pulita diverso dalla fissione e molto promettente, anche se lontano dall’industrializzazione. A differenza della fissione, la fusione non genera energia dalla divisione di atomi pesanti bensì dall’unione di atomi leggeri; non rilascia emissioni di gas serra, non produce rifiuti ad alta radioattività ed è considerata inesauribile o quasi per via della facilità di accesso al trizio e al deuterio, i due isotopi dell’idrogeno utilizzati come combustibile.
La collaborazione al progetto H3at – formalizzata con un accordo sottoscritto lo scorso 7 marzo a Oxford – mette insieme l’esperienza dell’Autorità britannica nella ricerca e sviluppo sulla fusione con le capacità industriali e ingegneristiche di Eni.
“Il recupero e riutilizzo del trizio giocherà un ruolo fondamentale nell’approvvigionamento e generazione del combustibile nelle future centrali elettriche a fusione, e sarà determinante nel rendere la tecnologia sempre più efficiente”, ha dichiarato la società guidata da Claudio Descalzi.
Secondo il ministro britannico del Clima, Kerry McCarthy, l’impianto “posizionerà il Regno Unito come leader nello sviluppo delle tecnologie per il combustibile da fusione”.
La fusione è una forma di energia in cui il processo che alimenta il Sole viene replicato sulla Terra: due isotopi di idrogeno, deuterio e trizio, si fondono insieme sotto intenso calore e pressione per formare un atomo di elio, rilasciando grandi quantità di energia a zero emissioni attraverso un processo sicuro, più pulito e virtualmente inesauribile.
L’impianto UKAEA-Eni H3AT è progettato per essere un centro d’eccellenza mondiale che offrirà all’industria e al mondo accademico l’opportunità di studiare soluzioni innovative per processare, stoccare e riciclare il trizio.