
Perché ad un certo punto i faraoni dell’Antico Egitto smisero di costruire grandiose piramidi e optarono per tombe di diversa struttura?
Un professore del Politecnico di Milano, Giulio Magli, esperto di archeoastronomia, ha avanzato una nuova, rivoluzionaria ipotesi per il misterioso cambiamento nelle pratiche funerarie dell’Antico Regno: sarebbe colpa di una eclisse solare totale, avvenuta il 1° aprile 2471 a.C. e interpretata all’epoca del faraone Shepseskaf come un presagio divino che mise in secondo piano il culto assoluto fino a quel momento tributato alla stella del nostro sistema planetario.
La quarta dinastia (circa 2600-2450 a.C.) rappresenta l’apice dell’architettura egizia, con la costruzione delle magnifiche piramidi di Dahshur e Giza, inclusa la straordinaria Grande Piramide di Cheope. Tuttavia, durante il breve regno del faraone Shepseskaf, si assiste a una svolta radicale: la sua tomba non e’ piu’ a forma di piramide, ma una massiccia struttura rettangolare con estremità rialzate, ispirata ai santuari arcaici di Buto, un sito sacro del delta del Nilo. Altro particolare non secondario: questa tomba (la vedete nella foto a corredo) non era visibile da Heliopolis, centro del culto del Sole.
Le ragioni dietro il radicale allontanamento di Shepseskaf dalla tradizione non sono mai state spiegate in modo soddisfacente, fino ad ora.
Lo studio archeoastronomico del prof. Magli, disponibile sulla piattaforma arXiv, si basa su dati e calcoli che mostrano come il 1° aprile 2471 a.C. si è verificato un evento significativo e inaspettato sul delta del Nilo: un’eclissi solare totale, con il percorso della totalità quasi centrato sulla città sacra di Buto. Anche l’area di Giza e la capitale, Memphis, erano molto vicine alla zona di totalità (>95%).
“L’eclissi totale del 2471 a.C.– spiega il professor Giulio Magli, che lavora al Dipartimento di Matematica del Politecnico – potrebbe essere stata interpretata come un presagio divino – Questo avrebbe spinto Shepseskaf a rompere con la tradizione, riflettendo un cambiamento simbolico e politico cruciale. L’eclissi sembra quindi aver innescato una crisi che portò alla fine del predominio del culto solare nelle scelte architettoniche regali”.
I successori di Shepseskaf cercarono di ripristinare l’importanza del culto solare, ma nessuna delle piramidi successive riuscì a eguagliare la qualità e la maestosità dei monumenti di Giza. Lo studio del professor Magli collega per la prima volta un evento astronomico specifico a un cambio di paradigma nell’architettura funeraria, fornendo anche una nuova ancora cronologica per il regno di Shepseskaf.