
Nel centro storico di Carrara è stata inaugura la prima statua in Italia dedicata al comandante Che Guevara ed è subito finita in polemica, con politici di destra che hanno associato il leggendario guerrigliero ai “crimini” del comunismo e con la sindaca della città toscana, Serena Arrighi, che lo ha invece elevato a “’icona di libertà per un’intera generazione”.
Due metri e quindici centimetri d’altezza, in marmo bianco di Carrara, con in cima un ritratto metallico del Che così come immortalato in una celebre foto di Alberto Korda, la statua è opera dell’artista argentino Jorge Romeo ed è la seconda in onore del guerrigliero eretta in Europa (la prima si trova a Oviedo, in Spagna).
Il comitato promotore, coordinato da un esule argentino, Alfredo Helman, ha sottolineato che Carrara è ideale per una siffatta scultura essendo “”nota per le sue tradizioni anarchiche, repubblicane, socialiste e comuniste” e per “storiche lotte operaie e di Resistenza, contro soprusi di classe e regimi reazionari e repressivi”.
All’inaugurazione della statua alla Scalinata del Baluardo, lo scorso 31 gennaio, la sindaca Arrighi – indipendente di sinistra – non ha lesinato le lodi all’argentino Ernesto Che Guevara, famoso non meno di Fidel Castro per la rivoluzione cubana del 1959 e ucciso nel 1965 al’eta’ di 39 anni in Bolivia dove cercava di animare una lotta armata. “Con la sua vita e con la sua morte – ha detto di lui la prima cittadina di Carrara – ci ha donato un simbolo, un’icona di libertà e diritti che devono essere perseguiti a prescindere da sé stessi e dai confini statali all’interno dei quali si è nati”.
L’iniziativa è stata bersaglio di pesanti accuse da parte dei partiti di destra, in primo luogo Fratelli d’Italia. Il partito della premier Giorgia Meloni ha parlato di “nostalgia di comunismo” e di “affronto” alle vittime del comunismo.
“È sconcertante che il sindaco abbia inaugurato questa statua, dipingendo Che Guevara come un’icona di libertà e diritti. Celebrare Che Guevara significa legittimare il culto della violenza politica e di un’organizzazione dello Stato nemica della libertà e del benessere sociale”, ha denunciato il deputato leghista Andrea Barabotti, eletto in zona.