
Degli italiani si dice talvolta che sono più furbi che intelligenti ma non è vero: hanno uno dei più alti quozienti intellettivi in Europa, dove sono battuti soltanto (nell’ordine) da spagnoli, sloveni e francesi. Così almeno indica l’International IQ Registry nella sua edizione 2025.
Su scala mondiale (i Paesi presi in esame sono in tutto 126) gli italiani si piazzano alla 19esima posizione in quanto a quoziente intellettivo (QI), molto in avanti rispetto a statunitensi, inglesi e tedeschi e che sono rispettivamente alle caselle 30, 33 e 35.
Fissato a 100 il QI medio dell’umanità esistente gli italiani se la sfangano attestandosi a 101,03.
Nel complesso l’Europa però non svetta nella Hit Parade dei popoli con il cervello piu’ sviluppato e capace. Nella Top-10 figurano soltanto gli spagnoli. I paesi dell’Asia orientale dominano le prime posizioni. Sul podio troviamo i cinesi (107,43), seguiti da iraniani (106,63) e sudcoreani (106,57). Vengono poi giapponesi (106,54) e abitanti di Singapore (105,25) . Sesti i russi (103,31), tallonati da mongoli (103,13), australiani (102,67) e armeni (102,64). La Spagna chiude la Top-10 con 102,37.
In fondo alla classifica annaspa la maggior parte dei Paesi africani, con il Gabon fanalino di coda e un QI medio di appena 85,08.
La classifica è stata compilata sulla base dei risultati forniti nel 2024 da 1.393.066 persone che si sono sottoposte online al test internazionale del QI.
Gli esperti dell’International IQ Registry ci tengono a sottolineare che le vistose differenze del quoziente intellettivo non hanno una base razziale ma sono il frutto di molteplici fattori all’opera. In primo luogo il livello di scolarizzazione.
Le popolazioni con i QI più bassi sono anche quelle alle prese con malattie infettive ed epidemie che ne fiaccano mente e corpo e molte importante risulta ovviamente la qualità della nutrizione. Uno studio del 2022 sottolinea poi che gli scacchi, se praticati regolarmente, aumentano il QI dei ragazzi.
LaRedazione
