
Da qualche anno stanno spopolando dei servizi, i “robo-advisor”, che promettono di fare investire i clienti in modo semplice ed efficace grazie all’ausilio della tanto discussa intelligenza artificiale (AI la sigla in inglese).
In generale, questa tipologia di servizi è destinata ad una clientela che di finanza sa poco o nulla. Il sistema, infatti, grazie ad algoritmi ed informazioni dettagliate fornite dall’investitore, permette di investire senza che il cliente si preoccupi di monitorare e modificare il portfolio.
È vero che i robo-advisor hanno dato maggiore accessibilità al mondo degli investimenti, fornendo a tutti gli effetti un servizio di consulenza finanziaria a chiunque e con costi piuttosto ridotti se paragonati, ad esempio, ai costi dei consulenti finanziari delle banche o dei vari istituti specializzati del settore. Ma come funzionano i robo-advisor?
In breve, il cliente deve rispondere ad un questionario chiamato MIFID su: obiettivi di investimento, propensione al rischio, capitale a disposizione e orizzonte temporale. L’algoritmo, in base alle risposte, elabora automaticamente il profilo del cliente ed un portafoglio di
investimento personalizzato. In base al profilo di rischio del cliente, la piattaforma definisce un asset allocation e guida il cliente nel tempo, ribilanciando il portafoglio periodicamente in base all’andamento del mercato.
I robo-advisor più avanzati e sofisticati utilizzano tecnologie che permettono ai software di imparare dai propri errori passati per offrire indicazioni sempre più dettagliate.
I robo-advisor, in genere, si distinguono in tre modelli.
Il primo è un software gestito totalmente da robot, senza alcuna assistenza umana. In questo caso l’utente ha più scelta ed autonomia riguardo l’asset su cui investire e le commissioni sono molto contenute.
Il secondo modello è un ibrido, ovvero una componente robot ed una umana. In questo caso il consulente fisico, coadiuvato dal software, va a costruire il portafoglio del cliente dopo avere individuato i suoi obiettivi finanziari, analizzando il mercato e cercando di avere una visione d’insieme del futuro. Tale modello offre all’utente un buon grado di autonomia sulla scelta degli asset ma, qualora lo ritenesse opportuno, potrà fare affidamento al consulente fisico per qualsiasi chiarimento o modifica al portafoglio. Le commissioni, tuttavia, nel modello ibrido sono più alte per via della componente umana a disposizione.
Il terzo modello viene detto “Robo-for-Advisor”. Tale modello è caratterizzato dal fatto che il robot è al servizio non del cliente ma del consulente finanziario. Questo tipo di modello è generalmente usato da una clientela di investitori privati che vogliono essere guidati in ogni step dal consulente fisico per potere investire i propri risparmi al meglio. In questo caso, il consulente sfrutta il software e gli algoritmi generati nelle prime fasi di asset allocation, selezione e monitoraggio del portafoglio del cliente. In base al differente grado in cui è presente il consulente finanziario in questo modello, ne risultano i costi di gestione. Più il cliente è inesperto ed ha bisogno di consulenza fisica, più le commissioni saranno alte.
I robo-advisor hanno costi bassi in genere, permettono di iniziare ad investire con cifre molto contenute rispetto alle cifre tipiche del private banking. Per questo, anche chi non si può permettere un consulente finanziario tradizionale oppure un private banker, può ottenere dei consigli mirati per muovere i primi passi nel mondo degli investimenti.
Uno dei prodotti più usati dai robo-advisor, ad esempio, sono gli ETF, ovvero fondi di investimento quotati in borsa a gestione passiva i quali replicano degli indici di mercato e sono considerati dei prodotti trasparenti e piuttosto sicuri.
Il successo di questi robo-advisor è legato al fatto che essi rendono accessibile a tutti la consulenza finanziaria che, fino a poco tempo fa, potevano permettersi in pochi. Sono un’ottima opzione per gli investitori principianti o per chi non ha tempo di gestire i propri risparmi, avendo sempre monitorato il rendimento dei propri investimenti accedendo da computer o smartphone e, altrettanto importante, i costi di gestione sono generalmente contenuti