
I ‘trigger warnings’ – gli avvisi che i contenuti di una pubblicazione o di un film potrebbero avere effetti devastanti sulle menti labili – sono tra le invenzioni più curiose della recente cultura anglosassone. Non si tratta più degli avvertimenti convenzionali su contenuti direttamente dannosi – come nei casi di allergie alle noccioline contenute in una barretta di cioccolato – bensì di pericolosi concetti intellettuali, di idee che potrebbero potenzialmente provocare reazioni ‘traumatiche’ nelle persone che le incontrano.
Lo scopo immediato di tali avvisi dovrebbe essere quello di proteggere autori ed editori da eventuali cause per danni da parte dei fruitori dei contenuti, i cui processi mentali vengono turbati da idee o ricordi di esperienze infelici del passato così ‘risvegliati’, facendoli ricadere in vecchi traumi…
Il concetto è talmente fumoso da poter essere applicato a un numero sterminato di situazioni improbabili, seppure teoricamente possibili. Tanto vale allora non correre il rischio… Così, l’Università di Exeter, in Inghilterra – un paese particolarmente vulnerabile al ‘politically correct’ – ha da poco applicato un trigger warning all’Iliade e all’Odissea del poeta greco Omero, il cui busto appare nell’immagine di accompagnamento a questo pezzo
Le due opere sono considerate i massimi poemi epici della letteratura greca, ma – secondo i timorosi accademici inglesi – potrebbero provocare ‘disagi’ tra gli studenti vulnerabili “a causa dei riferimenti alla violenza sessuale, allo stupro e alla mortalità infantile”. Si suggerisce infatti che gli studenti ‘turbati’ lascino l’aula se questi argomenti vengono toccati.
La mossa dell’ateneo ha perlopiù provocato commenti ironici, facendo però anche rimarcare come, in circostanze ordinarie, è facile ignorare i ‘warnings’, ma gli studenti di ogni grado scolastico ne traggono comunque un’altra lezione: alla vista dell’avviso, non sono più tenuti a studiare l’argomento specificato. Non possono essere quindi interrogati o giudicati sulla loro conoscenza del tema ‘disagevole’…
I trigger warnings sono probabilmente un fenomeno temporaneo, ma sottolineano il graduale passaggio nel mondo anglosassone dalla ‘moralità’ come misura della bontà delle scelte e le azioni compiute a un giudizio basato su quanto siano ‘salubri’ o meno.
James Hansen