
L’industria della birra ha un nuovo testimone di eccezionale spessore religioso: potrebbe vantare tra i primi fedeli consumatori il profeta Mosè, quello che riportò in Palestina il popolo ebraico dopo la cattività nell’Egitto dei Faraoni e ebbe da Dio i Dieci Comandamenti.
Benché il condizionale sembri d’obbligo in mancanza di prove certe (in effetti gli storici non sono nemmeno sicuri che il profeta sia davvero esistito…), un docente di lingue bibliche – Andrea Ravasco – ha pubblicato lo scorso ottobre un libro dal titolo chiaro e inappellabile: “Mosè beveva birra
Nella cultura occidentale la birra è stata spesso considerata una bevanda rozza e meno dignitosa rispetto al vino. In realtà nel Vicino Oriente Antico aveva un’importanza notevole, a livello sia sociale sia religioso, tanto che in Mesopotamia vi era addirittura una divinità ad essa dedicata.
Il volume di Ravasco, pubblicato dalle Edizioni San Paolo, traccia una documentata storia del «pane liquido» nelle civiltà mesopotamiche e nell’antico Egitto e mostra come questa bevanda fosse diffusa e tenuta in grande considerazione nel mondo antico, forse già dal Neolitico, quando la coltivazione dell’orzo portò alla produzione non solo del pane ma anche della bevanda ottenuta dalla sua fermentazione.
La birra – mette in risalto Ravasco – è menzionata una ventina di volte nell’Antico Testamento, benché la sua comparsa sia stata oscurata da traduzioni generiche (in quelle italiane non se ne trova ad esempio traccia a differenza di versioni tedesche e inglesi) ed era molto diffusa nell’Antico Egitto. Quindi – argomenta il biblista – “Mosè, nato e cresciuto in Egitto, avrà di sicuro conosciuto la bevanda fermentata che grande importanza aveva nella società egizia; allevato dalla figlia del Faraone e cresciuto a corte, difficilmente non sarà entrato in contatto con la birra”.
Sul fatto che gli antichi egizi conoscessero e apprezzassero la birra non ci sono ad ogni modo dubbi: di essa ne sono state rinvenuti parecchi residui nelle tombe. A quanto si sa, alla base dell’alimentazione nel paese dei Faraoni c’erano proprio il pane e la birra, quest’ultima molto comune, consumata dai contadini e dagli artigiani, ma non disdegnata nemmeno dalle elites.
Si trattava di una diversa da quella di oggi perché’ gli ingredienti utilizzati erano principalmente l’orzo e/o il farro e la preparazione era piuttosto rudimentale.
Chi è interessato al sapore di quelle birre antichissime sappia che a completamento del suo libro Ravasco pubblica una serie di ricette per produrle secondo i metodi usati da assiri, sumeri, babilonesi, egizi e israeliti.
LaRedazione