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Da sempre i giochi di carte sono sinonimo di divertimento e svago, tirati fuori per passare dei bei momenti a tutte le latitudini. Che sia in famiglia, al bar, durante una festa o una riunione, c’è sempre un mazzo di carte in un cassetto, pronto a garantire piacere e risate, da soli o in compagnia. Una nuova indagine di Solitaire.net si concentra su uno dei giochi più antichi e amati al mondo – il solitario – per svelarne la storia, l’evoluzione e il successo senza tempo.
Lo studio ripercorre le origini antichissime dei giochi di carte: nati quasi 1500 anni fa in Asia e banditi dalla Chiesa perché considerate opera del diavolo, si diffusero a macchia d’olio tra tutte le classi sociali grazie allo sviluppo dell’incisione sul legno che le rese accessibili e riproducibili. Si passa poi al solitario e alla sua nascita in Francia sotto il nome di patience grazie alla creatività di un nobile che si annoiava in attesa di essere condotto alla forca. Da lì, il gioco ha preso piede in Inghilterra e nel resto d’Europa, dando vita a numerose varianti nazionali e regionali, tutte con l’obiettivo di sfidare la sorte e risolvere l’intricato gioco.
Il solitario ha poi avuto un enorme ritorno di fiamma nel 1990, quando venne sviluppato da uno stagista (che, tra l’altro, non guadagnò nulla dal successivo successo mondiale) e lanciato da Microsoft all’interno del sistema operativo Windows 3.0: oltre a diventare uno strumento di alfabetizzazione informatica per molte famiglie, si è trasformato in un classico tra i giochi per computer grazie alla quantità di memoria esigua occupata, all’intuitività e alla sua flessibilità. Anche se Windows ha deciso di rimuoverlo nel 2012, il solitario è ancora disponibile su molte piattaforme gratuite online, continuando a intrattenere milioni di giocatori con forte e immutato interesse.
LaRedazione