
L’Italia non produce energia nucleare sul proprio territorio in base ad un referendum del 1987 ma progetta di farlo…sulla luna.
Produrre energia elettrica sul suolo lunare grazie a piccole centrali alimentate con energia nucleare è l’obiettivo dichiarato di un progetto tutto italiano denominato SELENE (Sistema Energetico Lunare con l’Energia NuclearE) finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e condotto dall’ENEA come capofila, in collaborazione con il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano e Thales Alenia Space Italia.
Questo progetto – al momento teoricamente fattibile perche’ non bocciato da alcun referendum popolare – è risultato fra i vincitori, nel 2023, di un bando di finanziamento ASI per lo sviluppo di esperimenti scientifici per la Luna, e punta a studiare le tecniche per la produzione di energia sul nostro satellite, superando i limiti delle tecnologie energetiche tradizionali.
Nello sviluppo di questa ricerca sono coinvolti quattro centri di ricerche ENEA: Frascati, Casaccia, Bologna e Brasimone. L’obiettivo dell’infrastruttura denominata Moon Energy Hub (MEnH) sarà di fornire una base energetica stabile ai futuri insediamenti lunari attraverso l’impiego di piccoli reattori nucleari a fissione, i Surface Nuclear Reactors (SNR).
“L’Italia – spiega Angelo Olivieri, responsabile del settore Missioni Scientifiche dell’ASI -. è fortemente impegnata nell’esplorazione della luna e nella realizzazione di una base lunare permanente Per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, le soluzioni attualmente disponibili, basate sull’utilizzo dell’energia solare, non consentono di raggiungere gli obiettivi energetici sfidanti per le future attività sulla superficie lunare, a causa dell’alternanza di 14 giorni di luce e 14 di buio. La ricerca di una soluzione tecnologica adeguata rappresenta un campo di ricerca di notevole interesse per l’ASI”.
“ In prospettiva – sottolinea Francesco Lodi del Laboratorio Progettazione e analisi dei sistemi nucleari di ENEA e coordinatore del progetto – queste innovazioni potrebbero consentire di superare i limiti dei pannelli solari che hanno mostrato bassa densità di potenza, scarsa scalabilità, breve vita operativa e vulnerabilità da irraggiamento cosmico. In questo senso, il MEnH segna un passo rivoluzionario nell’esplorazione lunare, ponendosi al centro della strategia per espandere le capacità umane sulla Luna”.
Il progetto ha dell’avveniristico anche per un altro risvolto: l’Italia è uno dei Paesi al mondo dove l’energia elettrica è in assoluto più cara.
LaRedazione