SPIGOLATRICE SEXY A SAPRI ED È POLEMICA

SPIGOLATRICE SEXY A SAPRI ED È POLEMICA

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     Come vestiva una lavoratrice dei campi nella metà dell’Ottocento? L’interrogativo e’ d’obbliGo dopo che la spigolatrice di Sapri – personaggio di fantasia della famosissima poesia di Luigi Mercantini ispirata alla fallita spedizione antiborbonica di Carlo Pisacane a Sapri nel 1857 – è stata riprodotta in abiti piuttosto sexy in una nuova statua inaugurata dal comune del Cilento, alla presenza tra gli altri dell’ex premier Giuseppe Conte.

  La statua non lascia quasi nulla all’immaginazione: la spigolatrice è immortalata nei panni di una donna procace, con il sedere in bell’evidenza. Una rappresentazione non piaciuta a molte donne in politica, a cominciare dalla ex-speaker della Camera dei Deputati Laura Boldrini che da sempre fa delle politiche di genere una delle proprie battaglie principali: “La statua appena inaugurata a Sapri e dedicata alla Spigolatrice – ha tuonato – è un’offesa alle donne e alla storia che dovrebbe celebrare. Ma come possono perfino le istituzioni accettare la rappresentazione della donna come corpo sessualizzato? Il maschilismo è uno dei mali dell’Italia”. 

  Dello stesso tenore il commento della senatrice Monica Cirinnà, autrice della legge sulle unioni civili, che ne ha chiesto la rimozione: “A Sapri uno schiaffo alla storia e alle donne che ancora sono solo corpi sessualizzati. Questa statua della Spigolatrice nulla dice dell’autodeterminazione di colei che scelse di non andare a lavoro per schierarsi contro l’oppressore borbonico”. E ancora la deputata verde Rossella Muroni ha ricordato come “la spigolatrice di Sapri lavorava duramente nei campi, ogni giorno, e non era decisamente questo l’outfit che indossava. Ma niente, non si riesce a omaggiare una donna senza la sessualizzazione del suo corpo. Possiamo, per favore, essere migliori di così? Sarebbe ora”. 

  Il Comune di Sapri, ma anche il senatore M5S Francesco Castiello, finanziatore dell’opera, difendono la scelta dell’artista Emanuele Stifano, il quale a sua volta si è sfogato in un lungo post: “Mi sono state rivolte accuse di ogni genere che nulla hanno a che vedere con la mia persona e la mia storia. Quando realizzo una scultura tendo sempre a coprire il meno possibile il corpo umano, a prescindere dal sesso. Nel caso della Spigolatrice, poiché andava posizionata sul lungomare, ho “approfittato” della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo. Questo per sottolineare una anatomia che non doveva essere un’istantanea fedele di una contadina dell’800, bensì rappresentare un ideale di donna, evocarne la fierezza, il risveglio di una coscienza, il tutto in un attimo di grande pathos”.

 Nella famosa poesia di Mercantini (Eran trecento, erangiovani e forti,
e sono morti!…è la spigolatrice   in persona a raccontare  la fallita spedizione di Sapri di Carlo Pisacane   che aveva lo scopo di innescare una rivoluzione antiborbonica nel Regno delle Due Sicilie.