Smart Working: qualche consiglio per rimanere in salute

Smart Working: qualche consiglio per rimanere in salute

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Rubrica curata da Elisa Sgubin

   Viviamo e lavoriamo in una realtà sempre più digitale e i rovesci della medaglia non mancano: si sta chiusi in casa, spesso senza più orari ben definiti e il nostro benessere fisico e mentale ne può quindi risentire.

   Che fare quindi quando gli ultimi diciotto mesi e la pandemia hanno predisposto la condizione ideale per un’imprevista quanto istantanea coabitazione di realtà lavorativa, casa e tecnologia, rafforzando la comune dipendenza verso una strumentazione fatta di smart-phone, laptop, ipad, piattaforme online?

   Il nostro quotidiano si è trasformato non poco. Seppure in Regno Unito si stia riscoprendo la “normalità“, il lavoro da remoto non verrà accantonato ma è destinato a diventare un’abituale possibilità lavorativa.

   La lontananza fisica dagli uffici ha giustificato l’eventualità di essere raggiunti in orari “alternativi” perché, si sa, “lavori da remoto, ricevi le richieste in smart, puoi dare feedback in qualsiasi momento”.

  Forse mai come ora, il lavoratore avverte la pressione di dover essere disponibile alla risposta in tempo reale. Scatta la trappola dell’aspettativa di una soluzione comunicata all’ultimo minuto. La stessa attesa/pretesa dei messaggi istantanei, inviati da amici e conoscenti attraverso i social media, che richiedono l’attenzione del ricevente.

  In situazioni diverse, tutti ormai siamo target o promotori di queste abitudini che si ripercuotono sul benessere mentale. Al giorno d’oggi la capacità d’attenzione individuale è minima.

   Certe persone trascorrono troppo tempo sui social, in altri prevale il giudizio di uno scrutinio lavorativo h24 e la concentrazione diminuisce rapidamente. Abbiamo quindi una minore produttività e il verificarsi di errori di distrazione. Da non sottovalutare la stanchezza mentale: se la situazione persiste, può condurre alla perdita di interesse per il lavoro e al rischio di burnt-out, senso di forte stress fisico-emotivo.

Come recuperare la tranquillità e affrontare questa gravosa e inevitabile routine?

  • Pause sistematiche: anche di breve durata, un paio di minuti sono sufficienti; meglio se programmate e annotate in agenda, come fossero comuni appuntamenti. Soste dedicate ad un pensiero sereno, un’idea,un ricordo, la foto di un momento speciale, uno stacco meditativo per la presa di coscienza del proprio respiro, tutto questo è determinante nel modificare il nostro stato emotivo.

Per informazione e monito: lo zampino della tecnologia è presente anche in questo campo con delle applicazioni, come Focus Booster o Super Productivity, che facilitano la gestione degli intervalli lavorativi seguendo la ‘Pomodoro Technique’.

  • Momenti dedicati per il pranzo e la cena, o per uno snack: è importante nutrirsi consapevolmente. Evita uno spiacevole aumento di peso e non ci si interroga: “Ma ho mangiato?”
  • Il riposo ristorativo pomeridiano: conosciuto come la pennichella e reso più attraente nell’espressione internazionale di power nap. Trovandoci già a casa, abbiamo la comodità del nostro letto, 10-20 minuti di totale sconnessione dal lavoro e dal digitale aiutano la ripresa lavorativa.
  • Connessione e riconnessione con la natura: un giro all’aria aperta, uno spazio verde, una passeggiata lungo un fiume o al mare, esercitano un effetto rigenerativo. Studi scientifici documentano la significativa riduzione del livello di cortisolo dopo una passeggiata. Non solo, al rientro da un’attività all’esterno, attenzione e creatività risultano superiori. È dimostrato come bambini che studiano in aule con accesso visivo ad un parco o altra vista naturale, ottengano risultati migliori rispetto ai bambini che frequentano scuole circondate da edifici.

Dedicare la maggior parte delle ore ai mezzi digitali, distoglie dalla relazione con l’ambiente naturale. Viene meno l’esposizione alla luce solare, si fa meno esercizio fisico e un regime di sedentarietà finisce per diventare la norma.

  Sembra un paradosso nel contesto di questo articolo, ma la tecnologia può essere d’aiuto nel ristabilire il benessere psico-fisico. Troviamo soluzioni per contrastare i rumori all’interno di una stanza, come i generatori di rumore bianco che simulano suoni naturali atti a rilassare, facilitare la concentrazione e, soprattutto, isolare i disturbi uditivi presenti nell’ambiente, come i ronzii degli elettrodomestici.

  Inoltre, efficaci sia ad evitare lo stress geopatico, che nella schermatura dall’elettrosmog domestico, sono gli apparecchi EMF, che generano onde di risonanza Schumann, capaci di annullare gli effetti nocivi dell’esposizione alle onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi elettronici e riportare il nostro organismo in equilibrio.

   Accanto ai fautori e ai critici della tecnologia pervasiva, pensiamo ”Digitali sì, ma consapevolmente.”

Elisa Sgubin
Elisa Sgubin

***I contenuti di questa rubrica hanno titolo informativo. Resta responsabilità individuale quella di fare riferimento ad un consulto professionale, appropriato al caso.