Come rendere valide le procure inglesi in Italia

Come rendere valide le procure inglesi in Italia

Webinar alla Camera dei Deputati

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Webinar alla Camera dei Deputati

  L’utilizzo di procure effettuate all’estero – in particolare nel Regno Unito – per la stipula di atti in Italia è stato il tema al centro di un webinar in diretta online dalla Sala Stampa della Camera di Deputati a Roma.

    Il tema affrontato durante il webinar del 24 novembre scorso è di grande attualità viste le attuali restrizioni ai viaggi a causa della pandemia.

   L’evento è stato organizzato dal deputato leghista Simone Billi e da Alessandro Gaglione, Solicitor e Componente del Comitato degli Italiani all’Estero di Londra. 

  I relatori del webinar – il Notaio Valentina Rubertelli, in rappresentanza del Consiglio Nazionale del Notariato, ed il Notaio Paolo Pasqualis, già Presidente del Consiglio dei Notariati Europei – hanno discusso della forma che una procura redatta all’estero deve avere per essere valida in Italia e in particolare di quelle rilasciate dai notai inglesi – taluni di lingua e nazionalità italiana – per la stipula di atti in Italia. 

   Il principio di fondo è chiaro:  per essere valida nella Penisola  la procura deve seguire la forma prevista nel Paese nel quale è stata rilasciata salvo alcuni requisiti minimi richiesti dal sistema italiano come, ad esempio, la certificazione dell’identità personale del soggetto che rilascia la procura da parte del Notaio inglese.

   “Ringrazio l’On. Billi ed i Notai relatori” – ha chiosato l’avv. Gaglione – per averci dato l’opportunità di discutere di un tema di grande attualità ed interesse per i nostri connazionali all’estero, in particolare nel Regno Unito. L’argomento, ancorché’ tecnico, è stato trattato con grande chiarezza e semplicità e sono sicuro che le informazioni siano giunte ai connazionali. Spero che ci possa essere la possibilità in futuro di trattare altri temi di interesse per i nostri connazionali in UK come, ad esempio, la legalizzazione dei documenti inglesi per uso in Italia tramite Apostille”. 

la redazione