Il Covid non spegne l’albero di Natale più grande al mondo

Il Covid non spegne l’albero di Natale più grande al mondo

Gubbio non ha rinunciato alla sua meravigliosa tradizione

877
SHARE

La pandemia non ha impedito a Gubbio di dar vita anche quest’anno all’Albero di Natale più grande del mondo, creato con più di 800 corpi luminosi disseminati sul  monte Ingino e tutti alimentati da fonti rinnovabili.

    L’accensione dell’albero, una tradizione della città umbra dal 1981 grazie ad un’iniziativa di Enzo Grilli e Pietrangelo Farneti che l’hanno concepito come simbolo di pace e fratellanza, è avvenuta la sera del 7 dicembre scorso  ad opera del sindaco di Gubbio Filippo Stirati e del vescovo della diocesi locale Luciano Paolucci Bedini mentre i fuochi artificiali illuminavano la notte. 

   Gubbio si trova proprio ai piedi del monte Ingino e potrà godersi la vista notturna dell’eccezionale albero (450 metri di base, più di 750 di altezza, nel Guinness dei Primati dal 1991) fino al 10 gennaio.

  L’allestimento è opera di volontari riuniti in un apposito “Comitato Albero di Natale più Grande del Mondo” che installano le luci su per il monte in modo da creare una sagoma luminosa a forma di albero di Natale utilizzando 7.500 metri di cavi elettrici.   Alla sommità fa bella mostra di se’  una stella cometa della superficie di circa mille metri quadri disegnata con più di  250 punti luminosi.

   Non è un’impresa facile: sono necessarie ogni anno circa 1.300 ore di lavoro per montare tutti i punti luce, stendere i cavi e provvedere ai collegamenti mentre ci vogliono altre 900 ore per provvedere alla rimozione, manutenzione e rimessa in magazzino di quanto installato in precedenza.

La redazione