L’EUROPA ONORA IL DOLCE NATALIZIO DI TERNI

L’EUROPA ONORA IL DOLCE NATALIZIO DI TERNI

IL PAMPEPATO DELLA CITTA’ UMBRA NEL REGISTRO IGP

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Pampepato di Terni
Pampepato di Terni

Giusto in tempo per il Natale 2020 la Commissione Europea ha approvato la domanda di iscrizione del “Pampepato di Terni”  nel registro delle indicazioni geografiche protette (IGP), un importante riconoscumento per questo dolce natalizio tipico dell’Umbria. 
Prodotto da forno ottenuto dalla lavorazione di frutta secca, cioccolato, uva passa, canditi, cacao amaro, miele, caffè, spezie, farina, il “Pampepato di Terni” (ma si può anche chiamare Panpepato) ha origini antichissime ed è stato preparato per secoli con quello che l’economia rurale permetteva di mettere da parte durante l’anno. Tradizione vuole che incominci ad essere sfornato a partire dall’8 Dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione.
E la tradizione vuole che almeno uno di questi dolci venga mantenuto in dispensa fino a Pasqua, in attesa della festa della Risurrezione.
Sulla bontà di questi panetti di forma tonda, a base di cioccolato fondente, frutta secca, miele, mosto cotto d’uva e varie spezie non ci sono dubbi: sono un concentrato unico di gusto e di aromi e secondo la tradizione a Natale vanno scambiati tra parenti ed amici, dando così la stura ad una implicita gara dove ognuno ovviamente pensa di essere il vincitore perche’ detentore delle migliore ricetta segreta.
Prima del riconoscimento europeo il pampepato (presente in molte varianti locali anche in Toscana e nella provincia di Ferrara, dove ad esempio prevale la presenza di cioccolato, sia nell’impasto che per la glassatura) era già stato inserito dal Ministero italiano delle Politiche Agricole nella lista dei prodotti italiani agro-alimentari tradizionali a marchio PAT (Prodotti Tipici Italiani).
Ma perché’ il nome? Così si chiama perché’ una volta, tanto tempo fa, il pepe – allora spezie rara e costosa – ne era uno degli ingredienti. Anche il Panforte di Siena, famosissimo in tutto il mondo e nel registro europeo IGP dal 2013, si può considerare una variazione di pampetato.

La Redazione