A FINALDI (NATIONAL GALLERY) CITTADINANZA ITALIANA

A FINALDI (NATIONAL GALLERY) CITTADINANZA ITALIANA

“PER MERITI SPECIALI”

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Finaldi
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A Gabriele Finaldi, dall’agosto  2015 direttore della National Gallery di Londra, è stata conferita la cittadinanza italiana “per meriti speciali, in considerazione del contributo dato alla diffusione della cultura italiana nel Regno Unito e nel mondo”.

   Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri, “su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, visto il parere favorevole del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio”.

    Finaldi è nato a Londra nel novembre 1965 da padre napoletano e madre anglopolacca. Ha studiato storia dell’arte al Courtauld Institute of Art, dove ha ottenuto il dottorato di ricerca nel 1995, con una tesi sul pittore barocco del XVII secolo Jusepe de Ribera.

    Dando notizia del conferimento della cittadinanza a fine ottobre il Consiglio dei Ministri    ha sottolineato che Finaldi ha contribuito alla la diffusione della cultura italiana nel Regno Unito e nel mondo “attraverso la realizzazione di numerose mostre e pubblicazioni sulla pittura italiana, anche in collaborazione con istituzioni nazionali, ricevendo per l’attività svolta vari riconoscimenti, tra i quali il Fiac Excellency Award per la promozione della cultura italiana all’estero”

   Finaldi ha curato mostre in Spagna, Italia e Belgio. Ha inoltre scritto cataloghi e articoli scientifici su Velázquez e Zurbarán, su diversi dipinti del barocco italiano, sull’iconografia religiosa e su Picasso.

   Per dieci anni, dal 1992 al 2002, è stato curatore alla National Gallery di Londra come responsabile per i dipinti dei pittori tardo italiani della collezione (da Caravaggio a Canaletto) e della collezione dei pittori spagnoli (da Bermejo a Goya).  Nel 2002 è stato nominato vice direttore per le collezioni e le ricerche al Museo Nacional del Prado di Madrid dove  ha supervisionato l’estensione del museo e la creazione del centro di ricerca. 

   Nel corso di un’intervista al quotidiano “Guardian” subito dopo la sua nomina a direttore della National Gallery Finaldi cosi’ rievoco’ la sua infanzia e giovinezza in famiglia:  “We spoke Italian, ate Italian, supported Italy in the World Cup. We lived in Britain and we felt part of both worlds.”