CHE NE SARÀ DEI RAPPORTI UK-ITALIA?

CHE NE SARÀ DEI RAPPORTI UK-ITALIA?

OTTIMISMO ALLA CONFERENZA DI PONTIGNANO

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Jill Morris e Zac Goldsmith
Jill Morris e Zac Goldsmith

Italia e Regno Unito riusciranno a sviluppare, a dispetto della Brexit, rapporti sempre migliori e più stretti?
È tutt’altro che chiaro ma ad inizio ottobre al convegno italo-britannico di Pontignano, giunto alle 28esima edizione, si è ostentato ottimismo. Fin dal titolo:’Regno Unito e Italia: insieme per un futuro prospero, sicuro e sostenibile”.
Ministri e sottosegretari dei due paesi, esponenti della società civile, esperti del mondo accademico, rappresentanti del business hanno partecipato all’incontro nella cittadina vicino a Siena (chi di persona, chi in modo solo virtuale a causa della pandemia) e ce l’hanno messa tutta per individuare le aree di joint ventures.
Malgrado la Brexit, una mina vagante destinata a complicare non poco i rapporti tra la Gran Bretagna e l’Europa continentale,  i due Paesi stanno in effetti lavorando assieme per preparare la prossima conferenza internazionale dell’Onu sul clima, Cop26, che doveva aver luogo quest’anno ma per colpa del Covid è stata riprogrammata per il novembre 2021, sempre  a Glasgow.
“Il prossimo anno la nostra partnership per la conferenza Onu sul clima Cop26, la presidenza britannica del G7 e quella italiana del G20 ci daranno un’opportunità unica di lavorare insieme per dare forma all’azione globale per una ripresa dal Covid che sia inclusiva, verde e sostenibile”, ha sottolineato l’ambasciatrice britannica Jill Morris a conclusione dei tre giorni della kermesse toscana.
Da parte sua l’ambasciatore d’Italia a Londra Raffaele Trombetta si è complimentato con la collega britannica per essere riuscita anche quest’anno a organizzare la conferenza di Pontignano superando le difficoltà legate alla pandemia. A suo giudizio è stata “particolarmente appropriata la scelta dei temi oggetto dei lavori, tutti di particolare interesse, a partire dalle sfide del cambiamento climatico, sulle quali Italia e Regno Unito stanno lavorando insieme in preparazione della Cop26″.
Con l’Italia “vediamo le cose in maniera molto simile sulla gran parte dei temi. Non ci sono grandi differenze, le nostre relazioni sono buone, gli incontri bilaterali sempre facili. Adesso dobbiamo lavorare per capire chi deve fare cosa”, ha indicato nel corso di un’intervista all’Ansa uno dei più autorevoli partecipanti, Zac Goldsmith, sottosegretario britannico agli Esteri con delega per il Pacifico e l’Ambiente.
Se si crede all’intervento fatto alla conferenza di Pontigliano dal commissario britannico per il commercio estero Richard Burn l’interscambio tra Uk e Italia è intenso e proficui e osi’ rimarrà anche dopo la Brexit.
“Credo – queste le parole di Burn riportate dall’Ansa – che proprio Pontignano mostri quanto i nostri rapporti siano stretti, non abbiano ‘una Pontiniano’ con ogni paese. Credo che una volta che ci saremo lasciati alle spalle il periodo di transizione e avremo un accordo sulla Brexit , ci saranno opportunità per rapporti commerciali ancora più stretti, in settori come tecnologia e crescita verde. Punti deboli? Non ne vedo… “.
Anche il sottosegretario agli Esteri Manlio  Di Stefano si è detto convinto che” gli ottimi rapporti bilaterali presentano ad oggi ancora un significativo margine di crescita” e ha assicurato che “l’Italia ha intenzione di sviluppare ulteriormente questa partnership vincente nei nuovi settori delle tecnologici e dell’innovazione, puntando anche alle collaborazioni sulle start-up e all’aerospazio”. Però ha ammesso che “è fondamentale trovare una nuova strada comune post Brexit per proteggere i floridi rapporti tra Italia e Regno Unito e l’interscambio bilaterale” e ha avvertito che bisogna a tutti costi evitare “la castrofe” del no deal.
“Ricordo – non ha mancato di sottolineare il sottosegretario – – che la comunità italiana conta 414.000 cittadini che vivono e lavorano nel Regno Unito e sono giustamente preoccupati per il loro futuro”.

La Redazione