CALTAGIRONE, STORIA DI PANDEMIA IN 50 FOTO

CALTAGIRONE, STORIA DI PANDEMIA IN 50 FOTO

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“Storia di una pandemia in 50 foto”: il maestro Andrea Annaloro racconta per immagini l’anima della città ferita dal Covid.
L’idea delle foto è nata, quasi per una sorta di esigenza interiore, nei mesi del lockdown. “Durante marzo aprile e maggio spiega Annaloro ho raccolto immagini che descrivevano il mio stato d’animo e che lasciavano una traccia che desidero donare alla mia amata città”. In quelle foto urgeva una storia che chiedeva di essere narrata.
Il risultato è un racconto che fa male, ma al contempo purifica e solleva. Una discesa catartica nel limbo del lockdown, in una città deserta, attanagliata dalla paura. Un itinerario che scava, con lo sguardo asciutto dell’obiettivo fotografico, dentro l’anima della città, in cui la pietas del racconto non viene suggerita forzatamente, ma emerge dallo stesso paesaggio urbano, in cui le figure di umani si muovo- no spaesati, come sopravvissuti alla fine del mondo.
Un invito a non dimenticare o archiviare con superficiale leggerezza un evento drammatico, che, seppure senza toccare i picchi tragici di alcune regioni del Nord Italia, ha tuttavia la- sciato la sua scia di sofferenza e morte anche nella città della ceramica. Un viaggio salutare, nel senso originario latino di salus, salute e salvezza: affinché la rimozione della storia, non ci costringa a ripeterla dolorosamente.
La foto finale apre alla speranza. “Sconfitto dal fatto che non riuscivo a chiudere la mia storia spiega Annaloro, ho deciso di farmi un altro giro in macchina. Casualmente ho incontrato degli amici che non vedevo da tempo. E la conclusione della storia mi è venuta incontro in Gianmaria, figlio della coppia di amici, che correva felice, scatenando tutte le sue energie represse dopo quasi tre mesi di lockdown. In quel bambino inconsapevole, con una girandola in mano e la t-shirt con scritto “va tutto bene” ho visto subito un’immagine catartica e liberatoria, che metteva la parola fine al racconto e lo apriva alla rinascita”.